Cultura e sport Paola Macchi

Dote scuola. M5S Lombardia fa la pagella di Maroni: bocciato

Maroni bocciato. Il Movimento 5 Stelle Lombardia ha diffuso oggi, dopo una conferenza stampa, la “pagella scolastica” di Roberto Maroni con una valutazione della delibera X/1320 dal titolo “Programmazione del sistema ‘Dote scuola’ per i servizi di istruzione e formazione professionale per l’anno scolastico e formativo 2014/2015”.

La bocciatura di Maroni, nel giudizio del Movimento 5 Stelle, è in tutte le materie eccetto  che in Religione Cattolica con un “dieci” in pagella: “L’alunno dimostra un’approfondita conoscenza delle esigenze degli istituti scolastici privati e confessionali e manifesta una spiccata sensibilità verso il movimento ecclesiale ‘Comunione e Liberazione’”.

Maroni risulta però gravemente insufficiente in Diritto perché “mostra gravi lacune sugli art. 33 e 34 della Costituzione, che affermano che la scuola privata ha diritto ad esistere ma “senza oneri per lo Stato” e che “I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”.  Confonde inoltre la nozione di diritto con quella di privilegio: favorisce infatti i pochi iscritti alla scuola paritaria a discapito dei tanti studenti delle scuole statali”.

E’ “due”, il voto di Maroni in educazione civica:  “L’allievo non conosce il significato di equità sociale: discrimina gli studenti economicamente bisognosi, con ISEE fino a 15.458 €, a favore degli studenti iscritti alle scuole paritarie, con ISEE fino a 38.000 €. Ignora quindi l’esistenza dell’art. 3 della Costituzione, che afferma: “E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”. Va male, con un “3” in pagella, anche l’aritmetica: “L’alunno non sa svolgere banali divisioni e proporzioni: assegna infatti 30 milioni al 9% degli studenti delle scuole paritarie e solo 10 milioni al 91% degli studenti delle statali”. Con un “sei” in condotta, la bocciatura è garantita: “L’alunno, malgrado i ripetuti richiami, insiste in un atteggiamento parziale e discriminatorio nei confronti dei più deboli tendendo a ignorare la sentenza del TAR che dichiara illegittima la disparità di trattamento per gli studenti delle scuole statali lombarde rispetto a quelli delle paritarie”.

Nel corso della conferenza stampa è intervenuta Paola Macchi: “Secondo noi e secondo tantissimi genitori e insegnanti la delibera sulla dote scuola è incostituzionale:  il Movimento 5 Stella sta cercando una firma per indire un consiglio straordinario sul tema. Un tale finanziamento alle scuole paritarie va combattuto con tutti i mezzi e non capiamo perché il PD si sia chiamato fuori su questo tema. Oltre a preparare un progetto di legge sul tema, invitiamo genitori, insegnanti e tutti coloro che vogliono sostenere il ricorso a contattarci. Il Movimento sostiene infatti il ricorso al il TAR e sta diffondendo informazioni al riguardo ai suoi banchetti presenti ovunque in Lombardia. Vorrebbe sostenere anche un ulteriore ricorso da parte di comitati di studenti disabili che invitiamo a contattarci.”

Alla conferenza stampa era presente l’avvocato Mario Quiroz Vitale che ha presentato, insieme alla madre di due ragazzi, il ricorso al Tar di Milano. Per Quiroz l’esposto: “la configurazione del sostegno alle famiglie in Lombardia non garantisce reale sostegno alle famiglie bisognose. Il ricorso chiede che, alla luce della Costituzione, sia realmente garantito a tutti il diritto all’istruzione “. Nel pomeriggio il Movimento ha presentato in aula una mozione che richiedeva l’abrogazione della delibera 1320 che stabilisce le regole discriminatorie con cui si danno aiuti alle famiglie degli studenti e la reintroduzione la dote scuola per il sostegno al reddito di studenti delle statali con famiglie a basso reddito Isee. La mozione e’ stata bocciata, e la maggioranza ha invitato l’Assessore Aprea a non diminuire nemmeno di una lira gli aiuti agli studenti delle scuole paritarie, con grande gioia dei cittadini lombardi a basso reddito che ora sapranno come vengono impiegati i soldi delle loro tasse.

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