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Irregolarità gara Bea Brianza Energia Ambiente da 7,5 milioni di euro: M5S chiede dimissioni immediate

A seguito delle irregolarità emerse in relazione al bando di gara da 7,5 milioni di euro per la sostituzione della turbina dell’inceneritore di Desio, i portavoce del MoVimento 5 Stelle di Bovisio Masciago, Cesano Maderno, Desio, Muggiò, Nova Milanese e Varedo stanno portando avanti con forza un’azione comune per chiedere le immediate dimissioni dei vertici di BEA SpA e BEA Gestioni, le società pubbliche a cui fa capo l’inceneritore di Desio.

Sono infatti numerose le “stranezze” che gli enti soci di Bea (Comuni e Provincia di Monza e Brianza), nonostante i due esposti alla Procura e le dimissioni di massa del Cda di BEA della primavera scorsa, si sono ben guardati dal rendere pubbliche e che sono emerse solo grazie all’operazione verità realizzata dal Consigliere Regionale pentastellato Gianmarco Corbetta che ha condotto la ricerca.

In sintesi il famoso lotto 2 della gara a doppio oggetto di Bea presenta queste caratteristiche:

1) Un piano di rientro dall’investimento della fornitura della turbina da parte di Comef (la società che ha vinto il bando) del tutto strampalato, con l’esborso ingiustificato da parte di Bea di oltre 1 milione e 700 mila euro.

2) Una correzione sospetta del valore della potenza elettrica della turbina richiesta nei documenti di gara.

3) Numeri che ballano anche sulla produzione dell’energia termica tra il bando di gara e l’offerta della ditta che si è aggiudicata l’appalto. Comef fa un’offerta peggiorativa rispetto a quanto richiesto. Il bando per legge andava ripubblicato, invece è stato aggiudicato.

4) L’unica offerta pervenuta è incompleta sul piano delle caratteristiche tecniche.

5) La commissione Bea che ha giudicato l’offerta ha ritenuto superfluo l’attribuzione del punteggio, necessaria per la verifica della congruità dell’offerta stessa.

6) Nel bando vengono richieste esperienze pregresse non in linea con l’oggetto del bando stesso.

7) Comef non è in possesso di tutte le attestazioni richieste dal bando per comprovare i requisiti tecnici necessari per svolgere i lavori. Nella sua offerta Comef non indica nemmeno eventuali suoi fornitori dotati di certificazione e questo, per legge, è motivo sufficiente per escluderla dalla gara.

8) Contratto Bea-Comef top secret: divieto ai consiglieri degli enti soci di visionare l’atto, Bea viola il diritto di accesso agli atti sancito dalla legge.

9) Nonostante il bando di gara richiedesse un servizio “chiavi in mano” (fornitura, installazione e gestione della turbina per 15 anni), Bea nei mesi successivi pubblica un nuovo bando di gara per la fornitura di servizi di ingegneria per la turbina stessa. Perché pagare due volte gli stessi servizi?

10) Alberto Cambiaghi è contemporaneamente Direttore Generale di Bea, Membro del Consiglio di Amministrazione di Bea Gestioni, Amministratore Delegato di Bea Gestioni, Responsabile Anticorruzione di Bea. Nel Disciplinare di Gara Cambiaghi viene nominato Responsabile Unico del Procedimento (Rup) ma non risulta in possesso dei requisiti previsti dalla legge (laurea in ingegneria e abilitazione tecnica). Cambiaghi viene poi nominato membro della Commissione di Gara, l’organismo che doveva valutare le offerte. Il Codice degli Appalti prevede l’incompatibilità tra la figura del Commissario di Gara e figure come quella del Rup.*

Pertanto i portavoce M5S stanno presentando nei rispettivi consigli comunali un ordine del giorno con il quale chiedono:

– le dimissioni del presidente di BEA Daniela Mazzuconi, del presidente di BEA Gestioni Alcide Copreni e del direttore Generale di BEA e amministratore delegato di BEA Gestioni Alberto Cambiaghi;

– una commissione d’inchiesta per verificare la regolarità di tutti i bandi e gli affidamenti di BEA e BEA Gestioni negli ultimi 3 anni;

– annullamento in autotutela, da parte di BEA SpA, dell’aggiudicazione del lotto 2 della gara in questione.

E’ intollerabile la modalità approssimativa, confusa, scorretta, illegittima e a dir poco sospetta con cui è stato gestito il bando da parte di una società pubblica, ed è oltretutto inaccettabile che in tutti questi mesi nessuna tra le amministrazioni pubbliche azioniste di BEA abbia fatto luce sulla vicenda!

Qualsiasi socio di BEA, comuni e provincia, avrebbe potuto fare le stesse verifiche del M5S: perché nessuno le ha fatte?

E i sindaci soci non erano al corrente di nulla? Ora che grazie al M5S tutta la vicenda è di pubblico dominio non hanno nulla da eccepire?

La gravità dei rilievi mossi all’operato dei vertici di Bea e Bea Gestioni imporrebbe di ristabilire immediatamente una corretta e trasparente gestione delle società attraverso la sostituzione dei vertici, direttore generale e presidente innanzitutto!

Stefano Pedata – Bovisio Masciago

Walter Mio e Sergio Mazzini – Cesano Maderno

Sara Montrasio – Desio

Angelo Saragozza – Muggiò

William Santoro – Nova Milanese

Daniela Gobbo – Varedo

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