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Contratti “derivati” del Gruppo CAP: M5S scopre milioni di euro da recuperare

cap

Il Movimento 5 Stelle della Lombardia ha incontrato nei giorni scorsi il presidente Alessandro Russo e il direttore generale Michele Falcone del Gruppo Cap, la società pubblica che gestisce tutto o parte del servizio idrico integrato in 197 Comuni in Lombardia (moltissimi dell’area milanese). Presenti all’incontro Gianmarco Corbetta, portavoce 5 Stelle Lombardia, Andrea Monachino, portavoce 5 Stelle Brugherio e Marco Fumagalli del Comitato Beni Comuni di Monza e Brianza.

Grazie a una serie di accessi agli atti dei portavoce 5 Stelle nei comuni soci di Cap è stato possibile ricostruire la situazione finanziaria della società e sono emersi numerosi contratti “derivati” sottoscritti con alcune banche a metà degli anni 2000 e tutt’ora in essere:

  • IRS DBL FXD UP&DW (FXD\FXD) 2781792;
  • IRS 607120274;
  • IRS 602170669;
  • IRS 606210341.

Parliamo di svariati milioni di euro di finanziamenti; proprio per questo abbiamo deciso di contattare una società specializzata nell’analisi e nella valutazione dei derivati che assiste vari enti pubblici, per esempio le Regioni Toscana e Marche, nella soluzione delle problematiche attinenti alle perdite subite nei contratti di finanziamento. Secondo la società i contratti presenterebbero costi impliciti a svantaggio di CAP non dichiarati, non rispetterebbero il dovere di trasparenza e adeguata informazione né le banche avrebbero dichiarato al cliente gli effettivi rischi.

Ci siamo quindi rivolti ai vertici dell’azienda per chiedere di avviare una immediata azione risarcitoria nei confronti delle banche, dalle nostre analisi potrebbero rientrare nelle casse della società pubblica svariati milioni di euro. Non ci risulta che i vertici dell’azienda abbiano preso in considerazione questo problema fino ad oggi.

Il referendum sull’acqua pubblica approvato dagli italiani nel 2011 prevedeva tra le varie cose anche l’abolizione dei profitti sull’acqua e quindi l’abolizione della remunerazione del capitale investito. Oggi i costi finanziari connessi agli investimenti e alla gestione del servizio idrico devono essere ricompresi nella tariffa. Qui siamo di fronte ad una situazione ben diversa: i derivati sono mere scommesse che hanno delle commissioni occulte che alla fine gravano sul cittadino, difatti in Cap c’è il rischio concreto che la tariffa sia influenzata dagli ingenti oneri finanziari che scaturiscono dai derivati, oneri molto superiori alle normali condizioni di indebitamento; quindi la rinegoziazione delle coperture porterebbe a ridurre il costo degli oneri finanziari e a determinare in definitiva un abbassamento delle tariffe applicate ai cittadini.

Nel corso dell’incontro è emersa la disponibilità dei vertici aziendali ad approfondire in tempi stretti il tema tramite un contatto diretto con la società di consulenza che ci ha fornito l’analisi. Auspichiamo che possa nascere una duratura collaborazione nell’interesse dei cittadini. Abbiamo infine registrato la disponibilità al confronto sui temi rilevanti a livello regionale, a partire dalla proposta di riforma del servizio idrico integrato che il M5S Lombardia sta elaborando.

L’iniziativa del M5S Lombardia si inserisce in un’azione generale del Movimento sull’acquisto di derivati da parte di istituzioni e aziende pubbliche. I portavoce alla Camera per esempio, hanno depositato un esposto alla Corte dei Conti in merito alla gestione dei derivati di Stato da parte del Tesoro (http://www.milanofinanza.it/news/derivati-m5s-presto-esposto-a-c-conti-su-gestione-tesoro-201509141816001831).

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