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Restauro teatro Donizetti di Bergamo, procedure irregolari: scatta l’esposto M5S

DONIZZETTI DEF
La giunta comunale ha approvato il progetto di restauro del teatro Donizetti. Un vecchio piano, pronto da quattro anni e affidato allo Studio Berlucchi di Brescia. Il via libera di sindaco e assessori è il segnale che il Comune sta muovendo i passi amministrativi per arrivare all’apertura del cantiere. Nella direzione opposta rispetto a quella dell’iter scelto da Gori si muovono però i problemi. A partire dalla segnalazione della vicenda dei lavori sul Donizetti all’Anticorruzione (Anac) da parte del Movimento 5 Stelle. Come aveva annunciato pochi giorni fa, il consigliere regionale Dario Violi ha preso carta e penna per segnalare a Raffaele Cantone, presidente dell’authority, quelle che per lui sono «alcune criticità» sull’affidamento dei lavori di restauro del teatro da parte del Comune e della Fondazione Donizetti. L’Anticorruzione dovrà così rispondere al M5S che gli ha chiesto di «fugare ogni dubbio sul piano della correttezza e della trasparenza nella gestione di un progetto finanziato con milioni di soldi pubblici». In mezzo, tra l’amministrazione e l’Anac, c’è l’avvocatura comunale, a cui il sindaco Giorgio Gori ha chiesto di analizzare tutti i passaggi dell’iter scelto da Palazzo Frizzoni. «Il lavoro dell’avvocatura non è ancora concluso — dice Gori —. In base a quanto emergerà e ai conseguenti passaggi, decideremo se chiedere la consulenza all’Anac. Il fatto che i cinquestelle abbiano scritto a Cantone non ci condiziona in alcun modo».

Nell’attesa, l’iter procede. Come dimostra la delibera con cui la giunta ha approvato il restauro da 18 milioni del teatro. Una cifra che comprende 2,1 milioni per le opere di completamento, come le poltrone della platea, palchetti e gallerie, la revisione delle luci, l’adeguamento della macchina scenica e la realizzazione del ristorante terrazza. Nel documento approvato dalla giunta viene descritto il volto futuro del Donizetti, dove verranno rimessi a nuovo la sala teatrale, il foyer e l’ingresso. Tra gli interventi più importanti, la ridistribuzione funzionale dei locali: la nuova biglietteria e il bar saranno affacciati su piazza Cavour. Lo spostamento punta anche alla riqualificazione di questo angolo della città. Verranno pure riorganizzati gli spazi tecnici al piano interrato e messo un nuovo ristorante nell’ampliamento volumetrico sopra la terrazza del ridotto. E saranno realizzate nuove scale di sicurezza sui due lati dell’edificio.

 Sui tempi dei lavori pesa però il parere dell’avvocatura comunale e dell’Anac. Una risposta negativa complicherebbe il percorso verso il restauro del teatro, che potrebbe slittare al 2017. «Noi — dice Violi, che ha condiviso la lettera con i consiglieri comunali del M5S — ci aspettiamo presto un riscontro da parte di Cantone, in modo che i lavori possano iniziare nel modo corretto». Nella lettera, Violi segnala a Cantone la possibilità che ci siano «gravi situazioni di conflitto di interesse». Si riferisce al coinvolgimento nei lavori della Termigas, di cui il vicepresidente della Fondazione Donizetti, Domenico Bosatelli, è azionista indiretto. Violi segnala «irregolarità amministrative della procedura di gara adottata dalla Fondazione Donizetti per l’affidamento dei lavori». Secondo il M5S, «la Fondazione avrebbe dovuto procedere ricorrendo a una gara ad evidenza pubblica, nel rispetto della concorrenzialità e trasparenza».

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