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Carpiano: come richiesto dal M5S Regione respinge perizia di parte e chiede nuove indagini, ma tenta di far “sparire” il problema diossine.

Il “caso Carpiano” si trascina ormai da 10 anni: si tratta di 12 ettari di terreni agricoli contaminati da diossine e metalli pesanti, oltre i limiti di legge, l’area è localizzata nei Comuni di Carpiano (MI) e Landriano e dal 2011 è diventata un S.I.R. (sito di interesse regionale, soggetto a bonifica). Il M5S che segue da vicino l’evolversi del caso, ha partecipato, con la consigliera regionale M5S Iolanda Nanni, al nuovo incontro tecnico tenutosi in Regione il 27 settembre 2016, in cui si è discusso sulla perizia di parte (pagata dall’azienda proprietaria dei terreni contaminati) che sosteneva che la presenza dei metalli pesanti, in particolare Arsenico, Zinco, Cadmio e Piombo, riscontrati con valori superiori alla legge, non comportasse alcun rischio per la salute e pertanto suggeriva a Regione Lombardia di non procedere alla bonifica dei terreni agricoli contaminati e di destinarli alla filiera agricola produttiva. La perizia inoltre smentiva che vi fosse, su questi campi, presenza di diossine e furanioltre i valori di legge, contrariamente a quanto attestato da ben due Studi del Centro di Ricerca di ISPRA che ne confermano la presenza con valori fino a tre volte superiori ai limiti di legge.

La consigliera regionale M5S Iolanda Nanni che a settembre 2015, denunciò pubblicamente la grave contaminazione di queste terre agricole, dopo aver presentato in Regione le  controdeduzioni critiche del M5S nei confronti della perizia di parte, ha chiesto alla Regione di RIGETTARE le conclusioni della perizia che minimizzavano la necessità di adoperarsi sia per la bonifica dei terreni che per la loro sottrazione definitiva alla filiera agricola produttiva.

Iolanda Nanni dichiara: “Prendo atto con piacere che Regione Lombardia, come da richiesta del M5S, non abbia accolto le conclusioni della perizia di parte ed abbia invece chiesto all’azienda proprietaria di procedere con un nuovo rapporto sull’analisi del rischio e con un monitoraggio a valle delle falde superficiali (in particolare nell’area del Comune di Landriano). Infatti, come avevo segnalato nelle mie controdeduzioni, a tutt’oggi non è stata mai effettuata alcuna indagine sul possibile percolamento dei metalli pesanti nelle acque superficiali (di prima falda), tenendo presente che la contaminazione, nel corso di questi quasi 10 anni, potrebbe essersi estesa fino ai terreni confinanti con la proprietà e ricadenti nell’area del Comune di Landriano (a valle, appunto).”

“La linea adottata in questo incontro tecnico da Regione Lombardia mi ha trovata concorde tranne che su un punto fondamentale: e cioè quando Regione ed ARPA hanno impropriamente affermato che in questi terreni agricoli non vi è mai stata presenza di diossine e furani oltre i limiti di legge. A queste affermazioni che considero gravissime, mi sono opposta, adducendo all’incontro i dati riportati in ben due Studi del Centro Comune di Ricerca di ISPRA che ha riscontrato livelli di diossina doppi e finanche tripli ai limiti imposti dalla legge. In questi due Studi (uno del 2007 e uno del 2011), i risultati dei campionamenti fatti su una determinata area hanno dato gli stessi valori fuorilegge a distanza di 4 anni, il che significa che la diossina e i furani persistono nel terreno e che è necessario bonificare. Per questo motivo, oggi ho protocollato agli atti una richiesta di chiarimenti a Regione Lombardia, ARPA ed ATS. Ritengo inaccettabile che questi enti pubblici non siano a conoscenza dei valori limite per le diossine e ci sono fior di rapporti scientifici che attestano la presenza micidiale di diossine fuori legge. Mi preoccupa, infatti, che la questione diossine possa essere minimizzata o addirittura sparire dalla procedura in corso.”

“Inoltre, sono rimasta basita dalle dichiarazioni del Sindaco di Carpiano che, al suddetto incontro, ha dichiarato che non emetterà alcuna ordinanza per imporre la delimitazione dell’area, vietarne l’utilizzo agronomico e l’allevamento fino a compiuta bonifica, e ciò nonostante 800 cittadini abbiano firmato la petizione per avanzare al Sindaco questa istanza che sarebbe doverosa, per il principio di precauzione, ed essendo peraltro a tutt’oggi l’area contaminata con metalli pesanti e diossine fuorilegge. Infine, mi opporrò a quanto deciso da ASL (ora ATS Milano) che ha anticipato che i controlli trimestrali sul latte e quelli semestrali su carne termineranno, con molta probabilità, a fine 2016 poiché comportano dei costi che non ritengono giustificati, dato che non ravvedono un pericolo di contaminazione della catena alimentare. Secondo il M5S, i controlli sono un investimento sulla salute dei cittadini di quell’area e devono continuare fino a che non sarà compiuta la bonifica che, ricordo, dopo 10 anni, non è ancora iniziata!”

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