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Inceneritore Desio: limiti di emissione non sono uguali per tutti

Qualche giorno fa ho depositato un’interrogazione indirizzata al Presidente e alla Giunta regionale per fare chiarezza su un paio di questioni riguardanti la gestione ambientale del forno inceneritore di Desio.

1) La prima riguarda i limiti di emissione in atmosfera.

L’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) che viene periodicamente rilasciata agli impianti di incenerimento definisce i limiti di emissione per i vari inquinanti. I limiti imposti devono essere coerenti con le norme nazionali, ma non sono uguali per tutti gli impianti. Inoltre variano nel tempo: man mano che si rendono disponibili sul mercato nuove tecniche per ridurre l’inquinamento (le cosiddette BAT, Best Available Technique) lo Stato e le Regioni definiscono limiti più restrittivi. Limiti che, lo ricordo, non sono sinonimi di sicurezza, ma rispecchiano le prestazioni possibili con le migliori tecnologie e compatibili con i costi di esercizio.

Nel caso di Desio, l’AIA 2013 ha definito un limite per gli ossidi di azoto (NOx) pari a 200 milligrammi per metro cubo di fumi emessi.

Con la stessa AIA del 2013 è stata autorizzata la realizzazione di un sistema catalitico (denox scr) tecnicamente in grado di ridurre le emissioni di ossidi di azoto sotto la soglia di 80 mg/Nmc. Da quanto ci risulta tale sistema è stato installato durante la scorsa estate e di conseguenza oggi l’impianto desiano dovrebbe essere in grado di emettere meno di 80 mg/Nmc.

Per fare un confronto abbiamo verificato i limiti imposti a un vicino inceneritore, simile a quello di Desio per età e dimensioni: l’impianto ACCAM di Busto Arsizio. Il limite attuale, in vigore dal 2008, è pari a 120 mg/Nmc. Nell’AIA del 2015 tale valore è stato confermato fino al 1.01.2018: da quella data il nuovo limite sarà 80 mg/Nmc.

A questo punto sorgono due domande.

La prima riguarda il passato: per quale motivo dal 2008 a oggi ACCAM ha avuto l’obbligo di restare sotto i120 mg per metro cubo mentre BEA ha potuto arrivare a 200 mg? Gli impianti erano simili, entrambi privi del denox scr, entrambi si trovano in aree fortemente critiche sotto il profilo dell’inquinamento atmosferico.

La seconda domanda riguarda il presente: se è vero che il limite deve essere adeguato alle caratteristiche tecniche dell’impianto, perché a Desio non è stata prevista una riduzione del limite legata all’installazione del denox scr?

Se il limite BEA non viene ridotto si rischia una situazione paradossale, perché da una parte c’è BEA che può emettere fino a 200 mg/Nmc pur avendo la capacità di stare sotto gli 80 mg/Nmc grazie al denox scr; dall’altra c’è ACCAM che, senza denox scr, deve restare sotto i 120 mg/Nmc.

Cosa intende fare la Regione? Attendiamo la risposta della Giunta alla nostra interrogazione.

2) Il secondo tema riguarda le irregolarità nella gestione ambientale che furono rilevate da Arpa in occasione della visita ispettiva del 2014.

A seguito delle verifiche presso l’inceneritore di BEA, oltre a trasmettere alla Procura della Repubblica una segnalazione (la sesta in 10 anni) per ipotesi di reato ambientale, a dicembre 2014 Arpa inviò a Regione Lombardia la consueta relazione finale nella quale evidenziava le irregolarità riscontrate e la conseguente necessità di inviare una formale diffida al gestore dell’impianto. Regione Lombardia non fece nulla per un anno intero fino a quando (venerdì 18 dicembre 2015) depositai un’apposita interrogazione che produsse un precipitoso quanto tardivo invio della diffida nella giornata di martedì 22 dicembre 2015.

Visti i precedenti, con l’interrogazione abbiamo chiesto se la Regione abbia provveduto tramite Arpa a una nuova ispezione per verificare se le imposizioni della diffida siano state rispettate o meno da parte di BEA. Staremo a vedere…

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