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Rimborsopoli: il Pirellone se la prende comoda e si rischia la prescrizione 

La Corte dei Conti ha esaminato tutte le spese dal 2008 al 2012 in quello scandalo chiamato “rimborsopoli“, che contribuì alla caduta di Formigoni, quella dei consiglieri regionali dallo scontrino facile. Pranzi, cene, viaggi e materiale tecnologico per milioni di euro che una legge nazionale prevede possa essere lo stesso Pirellone a recuperare per quanto riguarda il solo 2012, rivalendosi direttamente sugli ex capigruppo dei partiti coinvolti. Ma una legge regionale del giugno 2013, votata da tutti i partiti tranne il M5S, ha disposto il rinvio delle contestazioni della Corte dei Conti ai Revisori dei Conti della Regione Lombardia innescando un procedimento amministrativo col quale siamo arrivati a ottobre 2016, con la delibera di Ufficio di Presidenza di ieri che chiede ai partiti quasi 900 mila euro, con il forte rischio che si vada oltre la scadenza dei cinque anni dai fatti contestati e subentri la prescrizione e con essa la possibilità di non veder rientrare nelle casse regionali soldi che ex consiglieri disonesti hanno sottratto ai cittadini. I partiti sono riusciti a tirarla in lungo e visto l’atteggiamento che hanno dimostrato sulla vicenda ci aspettiamo che passino ancora mesi prima di vedere rientrare il denaro. Questa maggioranza si è mangiata gran parte del periodo di prescrizione con questo trucco del 2013 che ora rischia di lasciare i cittadini a bocca asciutta. Insomma, oltre al danno, la beffa.

Eugenio Casalino – Portavoce Regionale del M5S Lombardia

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