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Inquinamento del torrente Coppa: “Occorre rompere il muro del silenzio che si protrae da troppi anni”.

Il torrente Coppa, affluente del Po, è vittima da anni di un costante degrado, dovuto a forme di inquinamento persistente, come hanno evidenziato diverse segnalazioni di cittadini, Sindaci, nonché inchieste del Corpo Forestale, l’ultima delle quali risale ad Aprile 2016 e dal M5S con una prima interrogazione depositata a maggio 2016, a prima firma della Consigliera Regionale pavese Iolanda Nanni.

All’interrogazione della Nanni, l’Assessore Regionale Terzi aveva risposto a giugno scorso in maniera del tutto insoddisfacente. Pertanto, la Consigliera Nanni, a seguito di una serie di accessi agli atti con i quali ha acquisito nuovi dati regionali sullo stato del torrente, ha depositato una nuova interrogazione che chiede all’Assessore di indagare sull’origine del degrado del torrente Coppa, proponendo azioni risolutive non ancora adottate dalla Regione.

“Alla nostra prima interrogazione – dichiara Iolanda Nanni – in cui evidenziavo la totale assenza di vita nel ultimi 12 chilometri del torrente Coppa, l’Assessore all’ambiente aveva risposto in maniera piuttosto evasiva asserendo che, dopo gli interventi realizzati nel 2015 per l’ammodernamento/ampliamento dei depuratori del Comune di Casteggio e della ditta AB Mauri, la situazione non sembrava destare preoccupazioni. La dichiarazione dell’Assessore regionale fu la seguente: «La situazione è stata pertanto continuamente monitorata e non sembra, al momento, generare preoccupazione».

“In realtà – continua Nanni – le parole della Terzi sono state immediatamente smentite sia dalla nuova indagine in corso del Corpo Forestale, sia dai nuovi dati regionali sul torrente Coppa, di cui sono entrata in possesso mediante un regolare accesso agli atti e che ho esaminato in stretta collaborazione con gli attivisti del M5S di Casteggio (PV). Si tratta infatti di nuovi dati ufficiali ed analisi certificate che continuano a segnalare anomalie sul torrente, anche dopo l’ammodernamento dei depuratori del Comune di Casteggio e della ditta AB Mauri. Ed è proprio sulla base di questi nuovi dati certificati, che ho predisposto una nuova interrogazione. “

I problemi sul torrente Coppa – continua Nanni – si protraggono da troppi anni senza che sia individuata a monte la fonte dell’inquinamento. Con l’interrogazione, ho pertanto proposto all’Assessore di adottare nuovi strumenti per porre rimedio a questa incresciosa situazione. In particolare, ho chiesto che sia avviato, mediante ARPA, il «monitoraggio di indagine», sino ad oggi incredibilmente mai effettuato da ARPA. Si tratta di un monitoraggio specifico che consente di risalire alla fonte dell’inquinamento e quindi di rimuoverla definitivamente. Inoltre, ho chiesto di effettuare analisi a campione degli scarichi diretti di reflui industriali nel torrente Coppa. L’ultima analisi a campione effettiva di scarichi di reflui industriali nel Coppa risale infatti al lontano 2012, anno in cui ARPA certificò lo sforamento dei parametri ambientali e sanitari di ferro e solfati. Dopo la certificazione di tale sforamento dei parametri di legge, i sopralluoghi ARPA sugli scarichi industriali sono costantemente andati a vuoto, nel senso che i campionamenti non sono più stati effettuati per via di circostanze ostative. E’ necessario invece che tali campionamenti sugli scarichi industriali nel torrente riprendano al più presto.”

“Il sospetto di un intreccio inquietante fra l’inquinamento persistente del Coppa, il depuratore di Casteggio che, nonostante i lavori eseguiti con grande dispendio di soldi, pare non essere in grado di fare il proprio dovere e i controlli di ARPA andati “a vuoto” sugli scarichi di AB Mauri, mi ha convinta a richiedere all’Assessore anche tutta la documentazione relativa ai finanziamenti ed al collaudo del depuratore e a sollecitare controlli effettivi su AB Mauri. Non sono più tollerabili ritardi o scuse: è necessario intervenire per il ripristino della salubrità e di condizioni sanitarie e ambientali sicure del torrente Coppa. E’ tempo di rompere il muro di silenzio che è calato sull’intera vicenda e di fare chiarezza con interventi puntuali e mirati”.

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