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Incendio Aboneco a Parona. E’ calato il silenzio ma i cittadini devono sapere.

A seguito dell’incendio sviluppatosi il 23 maggio 2017 presso la ditta Aboneco Recycling srl, nel Comune di Parona (PV), nell’area industriale vicina alla strada ex statale 494, nota come “Vigevanese”, sulla faccenda è già calato il silenzio, nessuna informazione ai cittadini sulle conseguenze e sui rischi per la salute e per l’ambiente. Ma il M5S, con la consigliera regionale M5S Iolanda Nanni, che non ha mai smesso di occuparsene e in questo mese ha esaminato tutti gli atti, ha depositato un’interrogazione diretta alla Giunta Regionale.

Iolanda Nanni dichiara: “Mi sono attivata con un’interrogazione, dopo aver esaminato i documenti che ho richiesto, il giorno successivo all’incendio, a tutti gli enti interessati: ATS Pavia, ARPA, la Provincia di Pavia e il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco dai quali ho ottenuto sia i rapporti dei sopralluoghi che sono stati effettuati sull’area, nonché le risultanze delle analisi effettuate sinora. Proprio dall’esame di questi documenti, sono emersi dati tutt’altro che rassicuranti. Per esempio, ARPA ha riscontrato quantitativi di diossine e furani quattro volte superiori alla soglia di non pericolosità suggerita dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). E, cosa ancor più preoccupante, è emerso che ATS Pavia abbia richiesto al Comune di Vigevano (area particolarmente impattata dalla colonna di fumo nero) e, per conoscenza, anche ai Comuni di Mortara e Parona, la necessità di prescrivere a titolo precauzionale, l’astensione della raccolta e successivo consumo di prodotti alimentari (sia ad uso umano che animale) in un’area ben definita. La prescrizione deriva dal fatto che ATS PAVIA ha avviato dei campionamenti al suolo i cui risultati non sono ancora resi noti, e a scopo precauzionale, nell’eventualità vi fossero delle contaminazioni, cosa probabile.”

“E qui – prosegue Nanni – la domanda sorge spontanea: la cittadinanza è stata informata dei dati diossine e della misura precauzionale (richiesta da ATS PAVIA) di astenersi dalla raccolta e consumo di prodotti alimentari? Se ciò non è stato fatto, sarebbe grave ed è per questo che, nell’interrogazione, ho sollecitato la Regione a controllare che i Comuni forniscano ai cittadini le stesse informazioni che sono state trasmesse a me l’8 giugno scorso. Peraltro, da questi documenti, mancano ancora i risultati dei campionamenti su ortaggi e coltivazioni e pertanto i Sindaci interessati, in particolare quello di Vigevano, non possono permettersi di dormire sugli allori, in quanto primi tutori della salute.

“Ma le criticità che ho riscontrato non sono finite purtroppo. Il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Pavia mi ha scritto di aver riscontrato mal funzionamento dell’impianto anti-incendio della ditta, cosa confermata anche da ARPA. Il fatto non è da sottovalutare perché il mal funzionamento può aver reso più problematiche ed onerose le operazioni di intervento da parte dei Vigili del Fuoco e allungato i tempi necessari per abbattere e porre sotto controllo l’incendio che ha richiesto operazioni di movimentazione fino alle ore 17.30 del 25/5/2017 (quindi due giorni dopo!)”.

“Altro problema che ho analizzato è quello del corretto smaltimento dei rifiuti andati a fuoco. Infatti, dopo un incendio di tali proporzioni sorge anche l’interrogativo di come e dove smaltire i materiali bruciati, probabilmente tossici. Per questo, nell’interrogazione ho chiesto uno specifico intervento ad ARPA, affinchè includa il parametro diossine nelle analisi dei materiali bruciati, nonché delle acque utilizzate per spegnere l’incendio, al fine di garantire un corretto smaltimento degli stessi.”

“Questo di ABONECO Recycling, purtroppo, non è il primo incendio industriale che avviene in Lomellina con emissione di nubi nere di fumi da combustione. La mia interrogazione insiste anche su questo punto, sollecitando Regione a sensibilizzare Comuni e Prefettura al fine di redigere piani coordinati di intervento emergenziale in caso di incidenti industriali, affinché tali piani prevedano, in caso di sprigionamento di fumi da incendi e combustione con probabile eccesso di diossine tossiche, l’adozione tempestiva di ordinanze dei Sindaci dei Comuni coinvolti che vietino, a scopo precauzionale, nell’immediato e fino ad ottenimento dei risultati dei campionamenti al suolo, di prodotti degli orti esposti alle ricadute dei fumi da combustione per un congruo lasso temporale. Di fronte a simili incidenti, purtroppo non isolati, è importante che le Istituzioni mantengano alta l’attenzione e vaglino tutte le possibili conseguenze, al fine di prevenire nel futuro che si continuino a ripetere gli stessi errori, che ci si faccia trovare impreparati, tutelando così sia le aziende, sia i lavoratori, sia la cittadinanza”.

Iolanda Nanni – Portavoce Regionale del M5S Lombardia

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