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Metrotranvia, ultima fermata.

Sulla Metrotranvia Bresso-Seregno siamo alla resa dei conti a causa della diffida che i Comuni della tratta hanno inviato a CMC, la società che si era aggiudicata l’appalto per la realizzazione dell’opera.
Per il M5S i conti non tornano già da un po’: sono anni ormai che denunciamo tutte le criticità del progetto e il rischio di aumento dei costi e dei tempi di realizzazione. La maggioranza dei Sindaci della tratta però ha sempre fatto orecchio da mercante, fino al punto in cui non ha più potuto fare finta di nulla.

Noi “Ve lo avevamo detto”.

Quest’opera è un disastro su tutti i fronti e infatti, finalmente, è partita la diffida dei comuni a CMC.

Cosa non va? Qualche esempio:

– CMC non ha mai apportato le correzioni richieste dal RUP al progetto esecutivo (abbassamento dei marciapiedi, dorsale di media tensione unica, impermeabilizzazione del canale di Nova M.se e altro)

– CMC ha inserito interventi non richiesti e che comportano extra costi (bonifica ordigni bellici, rete aggiuntiva smaltimento acque e altro ancora)

– Nell’ultima versione di progetto esecutivo inviata da CMC mancano gli interventi prescritti dal CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica)come lo smantellamento delle vecchie rotaie a Cusano Milanino e a Desio, opere per le quali la cooperativa di Ravenna ha preventivato una spesa ulteriore di 2 milioni e ottocentomila euro, quando invece dovevano essere realizzate a costo zero perché comprese nell’appalto.

Oltre a questo si segnalano discostamenti nei prezzi, l’indicazione di una cantierizzazione non consona, con 30 cantieri aperti simultaneamente invece di 4, errori nella costruzione di strade e intersezioni, accesso impedito ad abitazioni e immobili commerciali, nonché al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Desio.

Il progetto tanto decantato dai Sindaci praticamente alla prima pioggia allagherebbe le strade.

Il Movimento 5 Stelle ribadisce che non si può più pensare di accanirsi a voler completare un’opera inadeguata per delle previsioni di traffico obsolete. I costi sono in continua crescita per l’incapacità gestionale e di programmazione; con il passare del tempo i costi lievitano. Il progetto nasce già sbagliato e chissà quanto potrebbe ancora complicarsi, oltre al fatto che provocherà consumo di suolo e impermeabilizzazione di una parte del territorio. 

Chiediamo che si metta la parola fine a questa agonia. Che la mettano i Sindaci, prima che lo faccia la Corte dei Conti.

Che non si perda altro tempo: cominciamo subito a studiare una soluzione alternativa, un’idea di trasporto pubblico che abbia senso oggi, nel 2017. Si scelgano strade sostenibili, sia a livello economico che ambientale, si riqualifichi il sedime attuale e si realizzi una lunga pista ciclabile che permetta il collegamento tra tutti i comuni della tratta.

Questa Metrotranvia oggi è arrivata al capolinea.

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