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Case rifugio per le donne vittime di violenza in beni confiscati alle mafie. “Così salviamo vite”

Una mozione che chiede alla Lombardia di “dare piena attuazione” al “Piano quadriennale regionale per le politiche di parità e di prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne”. A depositarla, in previsione della discussione in Consiglio regionale di martedì 5 marzo prossimo, Monica Forte, consigliere del M5S Lombardia e Presidente della Commissione regionale Antimafia.

La mozione chiede alla regione di attivarsi presso il Governo per il trasferimento delle risorse per la creazione di nuovi centri antiviolenza e case-rifugio utilizzando beni sottratti alla criminalità organizzata.

Per Monica Forte, va immediatamente intercettato  “il bisogno sui territori di una diffusione capillare degli interventi per migliorare la copertura e la qualità dei servizi antiviolenza rivolti alle donne”.

“Stando ai dati da gennaio ottobre 2018 sono state 3890 le donne che si sono rivolte ai 27 centri operativi in lombardia per sottrarsi a violenze, abusi, vessazioni e molestie. È stato un massacro di fronte al quale dobbiamo fornire una via di fuga e di salvezza in modo capillare.

Proprio per questo i servizi e la destinazione di risorse devono essere efficienti. La quota che spetta alla Lombardia è di  933.899 euro che possono essere investiti restituendo alla collettività i beni immobili sottratti alla criminalità organizzata trasformandoli in centri antiviolenza e case rifugio, identificando gli immobili già idonei a questa destinazione. L’idea è di togliere al crimine e offrire più assistenza e protezione alle vittime di violenza”.

“Accogliere, sostenere e accompagnare all’autonomia le donne vittime di violenza sono obiettivi condivisi e raggiungibili, la Lombardia deve fare tutto il possibile per salvare la vita di centinaia di innocenti”, conclude Forte.

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