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CAPORALATO, 230MILA SFRUTTATI

Quando si dice “caporalato” la mente va a territori come Rosarno e Nardò, ma la vera realtà è diversa da quella tratteggiata. L’Osservatorio Placido Rizzotto ha censito 405 aree di caporalato diffuso in tutta Italia, più della metà situate al Nord. I braccianti sfruttati e sottopagati da caporali senza scrupoli sono 230mila: malgrado i più tentino di circoscrivere il fenomeno ai soli migranti irregolari, il 30% di essi sono cittadini italiani ed europei. Lo dimostra la tragica vicenda di Paola Clemente, l’operaia agricola uccisa il 13 luglio 2015 dalla fatica e dal caldo nelle campagne di Andria.
Ma il caporalato è un fenomeno presente non solo nei campi: secondo i dati dell’Ispettorato nazionale del lavoro, nel 2023 il 65% dei casi di caporalato registrati in Lombardia ha riguardato il terziario e il 29% l’industria. Serve quindi un’azione a tutto tondo contro questo odioso fenomeno.
Nel primo scorcio di Legislatura, il Movimento 5 Stelle ha ripetutamente proposto delle soluzioni a maggioranza e Governo, trovandosi davanti a un muro di gomma.
Lo abbiamo fatto suggerendo un rafforzamento dei controlli, che nel 2023 sono calati rispetto agli anni precedenti. La ragione primaria è la carenza di personale: all’Ispettorato nazionale del lavoro manca un dipendente su tre, anche a causa dei bassi stipendi. È quindi fondamentale assumere nuovi funzionari qualificati e retribuirli adeguatamente.
Non solo. Abbiamo anche proposto di estendere il Durc di congruità al mondo agricolo, ma finora l’esecutivo si è mostrato sordo malgrado il via libera del Parlamento a un nostro ordine del giorno.
Ancora. Ad oggi non sono stati utilizzati i 200 milioni di euro stanziati con il Pnrr per il superamento dei ghetti dei migranti, anche a causa del fatto che il Governo ha nominato con ritardo il commissario straordinario che dovrebbe agevolare la spesa di questi fondi. In ultimo, dalla fine del 2022 la consulta contro il caporalato, istituita nella scorsa legislatura, si è sostanzialmente fermata.
Per tutti questi motivi, l’impegno fin qui profuso dal Movimento 5 Stelle proseguirà senza sosta, in sinergia con le parti sociali. Non vogliamo più gridare la nostra indignazione il giorno dopo le tragedie: dobbiamo far sì che queste non si verifichino. Questa è e continuerà ad essere la nostra stella polare.

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