Affari istituzionali Consiglio Regionale News Ferdinando Alberti

Il MES è un debito, non adatto ad affrontare la crisi.

? IL MES È UN DEBITO, NON È LO STRUMENTO ADATTO AD AFFRONTARE LA CRISI!

Il consigliere Dino Alberti è intervenuto martedì in consiglio regionale per motivare il NO del MoVimento 5 Stelle Lombardia alla mozione , il MES!

“Il MES ha delle condizionalità intrinseche, non d’accesso ma d’uscita. Nella sua versione classica altro non è che una cessione di sovranità nei confronti dell’Europa da parte di quegli Stati che si trovano in difficoltà.

Con condizioni chiare:
la Commissione Europea potrà decidere in corso d’opera di applicare quello che prevede l’articolo 136 del Trattato di Funzionamento dell’UE che a proposito del MES parla di ‘rigorose condizionalità’ senza dimenticare che rimane in pieno vigore il c.d. ‘two pack’ ovvero il rafforzamento della sorveglianza economica e di bilancio da parte della Commissione sugli Stati Membri in odore di ‘instabilità finanziaria’ e che impone gli stessi riforme e austerity per prevenire disavanzi eccessivi e scostamenti dalle regole di bilancio.

Lo strumento presenta poi un altro problema: accedere a un fondo salva stati significa dire al mondo intero che stiamo fallendo con conseguenze irrimediabili: spread alle stelle, stop agli acquisti ai titoli di stato e poi default. Non si tratta di essere ideologici, il MES è un debito e offre risorse del tutto insufficienti alla crisi che dovremmo affrontare.

Il Governo ha brillantemente ottenuto il recovery fund: un piano da 750 miliardi di contributi a fondo perduto e prestiti comunitari proposto dalla Commissione Europea; la sua portata e la sua concezione di fondo, costituirebbe un supporto importante che permetterà il rilancio del nostro Paese e della Sanità pubblica lombarda. Che ne ha bisogno”

Articoli Correlati

SBLOCCO DEI CREDITI DEL SUPERBONUS: NON C’È TEMPO DA PERDERE!

Redazione Staff

SALARIO MINIMO SUBITO!

Redazione Staff

Flash-Mob: “I giovani” non si fanno più fregare. Una canzone-denuncia contro il precariato

Carolina Russo De Cerame