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DISAGIO GIOVANILE? ENNESIMO SPOT DELLA DESTRA

In Consiglio regionale abbiamo assistito all’ennesimo spot della destra lombarda: un progetto di legge inutile, inefficace e fuori fuoco, che cerca di semplificare un tema complesso come quello delle cosiddette “baby gang” con risposte sbagliate.
Il fenomeno è reale, ma le risposte devono essere all’altezza. Etichettare adolescenti fragili come “gang” non solo è inappropriato, ma pericoloso. Parliamo di giovani spesso lasciati soli da famiglie in difficoltà, da scuole che non riescono a intercettare il disagio e da una società che giudica prima di ascoltare.
Dietro a questi comportamenti c’è un vuoto identitario che solo politiche di prossimità, ascolto e inclusione possono colmare. Servono più educatori nei quartieri, più sport e cultura accessibili, più presenza nelle scuole e un dialogo costante con le famiglie. Non servono nuove etichette, né leggi propagandistiche.
Il Movimento 5 Stelle ha votato contro questa proposta perché riteniamo sbagliato modificare la legge regionale nata per contrastare bullismo e cyberbullismo per inseguire le paure, invece che affrontare le cause.
Serve visione, non propaganda. E oggi la destra ha dimostrato, ancora una volta, di non averne.

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