M5S, su sollecitazione dei consiglieri regionali della Lombardia e di quelli comunali di Sesto San Giovanni aveva presentato alla Camera dei Deputati, nel giugno scorso, due interrogazioni a risposta immediata al Ministero dell’Ambiente e al Ministero sulla Salute sulla Città della Salute.
Nelle interrogazioni, dopo una disamina sull’iter che ha portato al via libera all’opera, si chiedeva una informazione complessiva sul coinvolgimento dei due dicasteri nella realizzazione dell’opera. Nei giorni scorsi sono state è stato reso pubblico l’orientamento dei Ministeri.
Il Ministero della Salute ha spiegato che ci ha tenuto a specificare che la scelta del sito non è di sua competenza ha spiegato che l’intervento sarà meramente economico con l’esborso di 40 milioni di euro finalizzato all’acquisto di attrezzature biomedicali destinate all’Istituto neurologico Carlo Besta. E’ questa una conferma di quanto già noto.
Risulta più articolata la risposta del Ministero dell’Ambiente che spiega che dei 255 ettari di terreno dell’Ex area Falk 20 saranno destinati alla Città della Salute. Il ministero, il 19 novembre 2012, ha approvato, “sollecitato da più parti” e “in via eccezionale” l’avvio di “una prima fase del progetto di bonifica relativamente alle aree con specifica destinazione ospedaliera”. L’Azienda Sesto Immobiliare Spa, che dovrà eseguire i lavori, ha allora sollecitato un decreto di autorizzazione alla bonifica che, stando alla risposta del ministero, “è in corso di predisposizione”.
Quanto ai finanziamenti la Regione Lombardia ha chiesto, il 29 febbraio 2013, la riprogrammazione finanziaria del progetto che risaliva al 2007, e “non risultano effettuati, da parte della regione Lombardia, impegni e spese”.
Il 18 ottobre 2013 la direzione del ministero dell’Ambiente ha sollecitato alla regione la “trasmissione di una formale proposta di riprogrammazione delle risorse ministeriali stanziate per i sopra citati Siti di Interesse nazionale e, ad oggi, si è ancora in attesa di riscontro”. La Valutazione di impatto strategico sull’intero progetto è ancora in corso.
Massimo De Rosa, deputato e primo firmatario delle interrogazioni dichiara: “Al di là delle dichiarazioni dei politici sulla stampa che insistono nel sostenere che il progetto è avviato, o che ha subito accelerazioni, è evidente che la Città della Salute è ancora in alto mare. Per parte nostra siamo stati molto chiari: su di uno dei siti più inquinati d’Italia non si può e deve costruire un centro anti-tumori. Quella zona va bonificata integralmente prima di qualsiasi ipotesi di utilizzo. A Milano ci sono decine di edifici vuoti che possono essere riqualificati per ospitare la Città della Salute. Su uno dei comuni più cementificati d’Italia abbiamo l’occasione di recuperare zone a verde per la collettività e l’unica idea della vecchia politica è fare altro cemento, stiamo sbagliando le priorità”.
Stefano Buffagni, consigliere del Movimento 5 Stelle Lombardia, che ha fatto richiesta all’Assessore Mantovani e al Presidente Maroni di ulteriori chiarimenti sull’intricata vicenda, dichiara: “Per quel progetto faraonico da almeno trecento milioni di euro non ci sono soldi in Regione Lombardia. Di fatto la riprogrammazione finanziaria richiesta dal Ministero dell’Ambiente è uno stop al progetto. Ed è uno stop saggio: quell’area va bonificata e la Lombardia non ha bisogno di altro cemento per migliorare le sue strutture sanitarie. Non dimentichiamoci inoltre che tutta l’operazione di sviluppo immobiliare speculativo nasce dall’indagine sulle tangenti a Sesto per quell’area”.