A seguito delle numerose segnalazioni che i consiglieri regionali M5S hanno ricevuto in queste ultime settimane da associazioni ambientaliste e gruppi di cittadini residenti nei comuni di Spinadesco, Cavatigozzi e Cremona a causa dei forti rumori provenienti dallo stabilimento dell’Acciaieria ARVEDI, il gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle ha depositato un’interrogazione all’Assessore Regionale all’Ambiente.
Iolanda Nanni, consigliere regionale M5S e prima firmataria, dichiara: “Abbiamo esaminato tutta la documentazione inviataci dai cittadini e dalle associazioni dal 2008 ad oggi (le ultime lamentele risalgono a fine ottobre 2013) relativamente al ripetersi di forti e continue emissioni rumorose provenienti da Acciaieria ARVEDI S.p.A. i cui stabilimenti si sviluppano nei territori di Cremona, Spinadesco, Cavatigozzi e Sesto. I cittadini di questi luoghi da anni si lamentano del forte disagio causato dai forti rumori che descrivono come veri e propri boati, soprattutto nelle ore notturne e provenienti dall’Acciaieria. Dalle rilevazioni della stessa ARPA è emerso che l’acciaieria si conferma come una sorgente in grado di influenzare il livello di rumore ambientale e che il rumore generato da alcune attività di gestione dei rottami, i c.d. boati, supera i limiti di immissione nell’abitato di Spinadesco.
A seguito delle continue lamentele dei cittadini, nel 2012 la Provincia di Cremona ha inviato diffida all’Acciaieria Arvedi Spa al fine di eliminare le irregolarità accertate ed il Comune di Cremona, con ordinanza del 26/11/2012 ha ordinato di provvedere nell’immediato a mettere in atto qualsiasi accorgimento atto a contenere il lamentato disturbo acustico. L’Acciaieria ARVEDI ha messo in atto un piano di risanamento acustico e di monitoraggio e misure urgenti per ridurre il disturbo arrecato, ma ciononostante fino ai giorni nostri viene ribadita la permanenza di boati e rumori insopportabili da parte dei cittadini. Sulla base delle ultime proteste di fine ottobre 2013, sembrerebbe esserci un superamento dei limiti di legge delle emissioni rumorose, nonostante gli interventi che l’acciaieria dichiara di aver messo in atto. Abbiamo quindi ritenuto doveroso attenzionare questa grave situazione alla Regione Lombardia, vista la necessità di tutelare primariamente la salute dei cittadini che da queste emissioni rumorose, pare essere gravemente compromessa. Abbiamo quindi chiesto se Regione Lombardia intende farsi parte attiva presso l’Acciaieria ARVEDI SPA affinchè provveda nell’immediato a contenere il forte disturbo acustico mediante costruzione di adeguate barriere acustiche o forme di compensazioni efficaci, ciò anche alla luce della richiesta di Arvedi di ampliare le potenzialità di fusione, cosa che aumenta chiaramente le preoccupazioni della cittadinanza. Inoltre, abbiamo chiesto di sapere come mai il progetto di ampliamento dell’acciaieria è stato escluso dalla procedura di VIA (Valutazione Impatto Ambientale) da Regione Lombardia, data la presenza sulla zona di una centrale a biomasse, allevamenti intensivi di maiali, un bitumificio, varie industrie impattanti nell’area e la presenza degli stabilimenti Tamoil, anche alla luce delle criticità emerse fino ad oggi.”