Ambiente e Protezione Civile Iolanda Nanni Pavia

Inceneritore a Retorbido (PV): Regione Lombardia rileva le quisquilie ma tace sui i veri gravi motivi ostativi. Interrogazione M5S Lombardia

ITR Retorbido seconda itr 14-05-2015Il progetto di inceneritore di pneumatici fuori uso a Retorbido si colloca interamente all’interno della Rete Ecologica Regionale, regolamentata da leggi regionali nonché da principi ordinamentali nazionali e comunitari, e più precisamente nel delicatissimo corridoio primario del torrente Staffora che collega l’Oltrepò collinare e montano al fiume Po e alla Lomellina.

 

La Consigliera Regionale M5S Iolanda Nanni ha depositato una nuova interrogazione (scarica qui) all’Assessore Regionale all’Ambiente che chiede alla Giunta di rigettare il progetto in quanto non conforme alla legislazione nazionale e regionale in tema di tutela della salute e dell’ambiente, con particolare riferimento alla salvaguardia della Rete Ecologica Regionale che potrebbe essere irrimediabilmente compromessa da una simile opera.

 

La Consigliera regionale M5S Iolanda Nanni dichiara: “L’intera vicenda dell’iter autorizzativo del progetto di impianto a Retorbido ha del surreale: la tecnologia di pirolisi prevista è sostanzialmente al bando in tutta Europa, non esiste neppure un impianto attivo nell’intero Continente, in quanto pericolosa per la salute e l’ambiente, e in quanto tale è stata rigettata anche dalla Provincia di Novara per un progetto analogo presentato sempre della società Italiana Energetica Tire. Quindi già l’obsolescenza della tecnologia di pirolisi sarebbe motivo sufficiente per Regione Lombardia a rigettare in prima battuta e senza esitazioni l’intero progetto. Come se ciò non bastasse, il progetto, che prevede il trattamento di ben cento tonnellate giornaliere di pneumatici fuori uso, si colloca nel pieno centro di un corridoio primario della Rete Ecologica Regionale, in una zona in cui vige il divieto di nuovi insediamenti industriali ai fini della tutela della salute e dell’ambiente. Ma neanche questo, in barba alle stesse disposizioni regionali, è stato ritenuto motivo sufficiente da Regione Lombardia per far valere i principi già contenuti nella legislazione comunitaria, nazionale e regionale a tutela delle Reti Ecologiche, bene primario non sacrificabile sull’altare dei profitti. Inoltre, vi è anche una violazione della fascia di 500 metri dall’aeroporto di Rivanazzano. E’ infatti vietato, entro questo limite, l’insediamento di qualsiasi impianto di trattamento rifiuti.”

 

“Questi criteri ostativi – continua Nanni – sarebbero, già di per sé, bastati a respingere l’avvio della procedura in toto. Invece Regione li ha completamente ignorati, facendo rilevazioni su quisquilie, facilmente sanabili dalla società proponente e comportandosi da “struzzo”, mettendo la testa sotto la sabbia, di fronte a questi macroscopici criteri ostativi. Il risultato è che Regione Lombardia fa traballare la certezza del diritto rispetto agli appetiti speculativi ed affaristici sui nostri territori. Così accade che progetti contrari all’ordinamento, in quanto pericolosi per la salute e l’ambiente, trovano il nulla osta politico grazie alla disapplicazione delle normative vigenti. Per questi motivi abbiamo depositato questa seconda interrogazione, rafforzativa delle osservazioni già depositate dai Sindaci e dalle Associazioni, con lo scopo di mettere Giunta e Regione di fronte alle proprie responsabilità, che sono quelle di applicare rigorosamente la normativa vigente in ambito della tutela della salute e dell’ambiente, senza disapplicare illegittimamente i principi normativi. I cittadini stanno costituendo un fronte comune che non sarà disposto a subire passivamente nulla-osta politici a progetti di questo tipo che hanno un alto impatto sulla nostra salute e sull’ambiente e il M5S, come sempre, sarà al loro fianco.”

 

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