Sanità e Politiche Sociali

La scure sulla sanità

scuresanita“Meglio un voto oggi che un cittadino sano domani. Il governo centrale si appresta a tagliare un’enormità di fondi alla nostra sanità. Si parte con due miliardi che in breve tempo diventeranno 10, soldi tolti a quello che una volta era un servizio pubblico che il mondo ci invidiava, un servizio pubblico sui cui il cittadino sapeva di poter contare. La coperta è corta, così, per riuscire a tenere in vita il bluff sul mancato aumento dell’Iva, devono recuperare i fondi da altri comparti, e non potendo più intervenire sulle pensioni dopo il disastro della Fornero, ecco la scure sulla sanità.

Che importa, in fondo si tratta “solo” della nostra salute. Che importa sacrificare la nostra pelle per mantenere una promessa elettorale, che importa se frantumiamo il sistema sanitario pubblico, che importa se gli enti locali non saranno più in grado dare risposte ai cittadini.

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E’ il mondo (dei diritti) alla rovescia. Mentre Obama dall’altra parte dell’oceano combatte per portare il sistema americano verso una sanità pubblica, noi facciamo la corsa alle privatizzazione, la corsa all’oro, chiaramente per i pochi che ci guadagnano. Perché è ovvio che, se distruggi le strutture pubbliche, le persone saranno costrette a rivolgersi agli istituti privati.

E’ vomitevole, lasciatecelo dire, sul piano dei diritti ma anche su quello meramente pratico ed economico. Perché se vai a togliere risorse per la prevenzione, come intendono fare, avrai sì un risparmio nel breve periodo ma un costo futuro esponenzialmente più alto per le cure. E’ ancora il meccanismo vile del consenso, meglio un voto oggi che un cittadino sano domani.

In Lombardia con la nuova riforma sanitaria, grazie al M5S, con l’Agenzia dei Controlli si potrà monitorare e verificare in maniera puntuale i dati delle strutture ospedaliere, le storture del sistema, gli sprechi, per evitare altri casi come quello del San Raffaele o della “clinica degli orrori” Santa Rita.

Questa è la strada da seguire! Controllo della spesa ed efficientamento delle risorse, monitoraggio costante delle necessità e delle esigenze delle strutture sanitarie e dei territori, non tagli lineari ai servizi come sta facendo il governo!

Utilizzo dei costi standard – una siringa deve avare lo stesso costo in tutt’Italia – che costringerebbe l’intero sistema a pianificare razionalmente, nei primi tre anni di applicazione, la propria attività e porterebbe a un risparmio di più 20 miliardi all’anno da investire in ricerca, evitando che i nostri cervelli scappino all’estero, e nella riqualificazione delle nostre strutture ospedaliere ormai fatiscenti. Anche alle fasce più deboli della società, agli ultimi, uno Stato dovrebbe concedere il diritto di soffrire con dignità in una camera d’ospedale. Per noi nessuno deve rimanere indietro.

La sanità deve tornare ad essere un servizio al cittadino e non un profitto per pochi; i modi per farlo ci sono, ma chi governa, come vi abbiamo spiegato, ha evidentemente altri interessi ed altre priorità”.

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Redazione Staff

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