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A scuola con la schiscetta: parte la raccolta firme M5S!

Dopo la sollecitazione di tantissimi genitori abbiamo deciso di lanciare una raccolta firme  per consentire l’introduzione del pasto da casa in alternativa a quello offerto dal servizio di ristorazione scolastica.

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Una soluzione che farebbe felici tutti, grandi e piccini. Il pasto da casa è infatti di gran lunga più economico rispetto a quello della mensa privata (che spesso incide pesantemente sul bilancio familiare costringendo i genitori a indebitarsi con la società di ristorazione o con il comune), e in questo modo nessun bambino rischierebbe più di rimanere a digiuno quando il menù fisso della mensa non consente alternative, o nel caso di diete etico e religiose.

Come previsto dall’Art. 32 della Costituzione, che garantisce il diritto a “scelte alimentari autonome”, ogni genitore dovrebbe essere libero di poter scegliere cosa far mangiare ai propri figli. Non esiste nessuna normativa o direttiva regionale, nazionale, europea che vieti il consumo dei pasti portati da casa eppure, mentre negli altri paesi europei questa possibilità c’è da sempre, in Italia, sebbene in Lombardia ci sono scuole che in autonomia si stanno muovendo in questa direzione, siamo parecchio indietro. Per questo, porteremo le firme all’Assessore alla Scuola Valentina Aprea perché si attivi presso i comuni per permettere ai bambini lombardi di andare a scuola con il pranzo da casa. Così, anche i genitori che portano i figli in scuole che non hanno la stessa lungimiranza, o che semplicemente non sono informate, avranno la possibilità scegliere liberamente e in autonomia.

Un documento di Regione Lombardia farebbe chiarezza sull’iter che le scuole dovrebbero seguire indicando, ad esempio, anche le specifiche per la separazione tra i locali della mensa e quelli per il consumo della schiscetta, tutelando così anche le società di ristorazione per evitare ogni rischio di “contaminazione esterna”.

Se il tasso di genitori che portano a casa i bambini per il pranzo è in continuo aumento il motivo è da ricercare proprio nei disagi che il pasto della mensa spesso porta al bambino e alla famiglia. Di fronte a questi svantaggi le istituzioni non possono stare a guardare senza intervenire:  è giunto di il momento di garantire la libertà di scelta dei cittadini, anche se questo dovesse significare meno introiti per le grandi società della ristorazione!

Paola Macchi – Portavoce Regionale M5S Lombardia

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