Accolta la richiesta del Movimento 5 Stelle per audire il Centro Comune di Ricerca di Ispra.
Stamani la consigliera regionale M5S Iolanda Nanni ha partecipato all’incontro tecnico, tenutosi presso l’Assessorato Regionale all’Ambiente, relativo all’iter di bonifica dei terreni contaminati presso l’Azienda Agricola Cascina Calnago. La consigliera Nanni ha espressamente richiesto di partecipare in qualità di “uditore” poiché a questo incontro, su richiesta del M5S, era stato convocato il Prof. Roberto Cenci, redattore dei rapporti del Centro Comune di Ricerca di Ispra. All’incontro tecnico erano presenti: il Comune di Carpiano, il Comune di Landriano, la Provincia di Pavia, Città Metropolitana, le unità bonifiche di ARPA Pavia-Lodi e di ARPA Milano-Monza Brianza, ASL 2 Milano ed i funzionari di Regione Lombardia.
Iolanda Nanni dichiara: “L’incontro è durato circa tre ore. La funzionaria della DG Ambiente – struttura pianificazione rifiuti e bonifiche – ha esordito chiarendo che l’incontro era stato convocato con mera finalità di fornire chiarimenti ai soggetti interessati sull’iter di bonifica. All’incontro non è stato convocato il perito di parte. A seguito della mia seconda interrogazione, depositata il 14 ottobre scorso, è stata accolta la mia richiesta di audire il Prof. Cenci che ha redatto i tre rapporti del Centro Comune di Ricerca di ISPRA.
La funzionaria regionale ha ribadito che l’area maggiormente contaminata è pari a 2 ettari, addirittura ora si è scesi a ipotizzare 1,5/2 ettari. Nessuno dei presenti si è opposto al Piano di Caratterizzazione che è stato approvato alla seduta della Conferenza dei Servizi dell’11 maggio scorso e basato esclusivamente sulla perizia di parte. Io non ho potuto farlo, in quanto ero lì in qualità di mero “uditore” senza diritto di parola.
Nonostante le prescrizioni richieste da ARPA al perito di parte, a oggi Regione non è a conoscenza se le prescrizioni siano state adempiute o meno, tant’è che i funzionari di Regione hanno espressamente dichiarato che invieranno una nota alla parte affinchè fornisca i tempi di avvio del Piano di Caratterizzazione e dimostri di aver adempiuto alle prescrizioni di ARPA, parere – lo ricordo – che considerava la perizia di parte non soddisfacente né esaustiva.
Insomma, dal 2011 a oggi, il procedimento è ancora in alto mare. Non si è circoscritta l’area contaminata, né ARPA ha effettuato ulteriori controlli. Gli unici risultati raggiunti, grazie alla denuncia del M5S, sono stati l’attivazione di ASL Milano 2 che, su nostra richiesta, ha provveduto a fare un campionamento su latte (esito negativo, cioè sostanze tossiche e diossine inferiori ai limiti di legge) e sulla carne (i cui esiti non sono ancora pervenuti).
L’incontro si sarebbe rivelato inconcludente se non fosse stato per la presenza del Prof. Roberto Cenci che ha saputo illustrare con chiarezza a tutti i risultati dee analisi effettuate dal Centro Comune di Ricerca di Ispra. Il Prof. Cenci ha dichiarato che le analisi hanno riguardato un’area vasta pari a circa 12 ettari, con analisi in 9 punti di profondità di 9 metri (oltre non si poteva scendere per la presenza della falda). Ha inoltre più volte ribadito che l’area maggiormente inquinata è pari a 2 ettari, ma vi sono altri punti in cui vi è contaminazione. Ha ribadito più volte che l’area è da considerarsi gravemente contaminata. Ha inoltre illustrato dei metodi di bonifica dei terreni non invasivi per l’ambiente, metodi che non erano stati presi in considerazione prima d’ora nella Conferenza dei Servizi. Ha ipotizzato che, a suo parere, la causa della contaminazione sia da ascriversi a sversamenti pirata, attraverso il trasporto di reflui galvanoplastici con camion, ciò in netta contraddizione con la tesi del perito di parte. Al termine dell’incontro, mi è stato concesso di fare una domanda al Prof. Cenci, mai sollevata dai presenti. La domanda era semplice: “Ritiene che, per un principio di precauzione, sia opportuno vietare le coltivazioni e l’allevamento sull’area contaminata?”
La risposta del professore è stata incontrovertibile. “Assolutamente si, sarebbe opportuno vietare le coltivazioni e l’allevamento sull’area contaminata”. Su questo punto, il M5S continuerà a battersi perché è stato più volte dichiarato che il rischio di contaminazione della catena agroalimentare esiste. Anche se il Dott. Montanelli di ASL Milano 2 ha espressamente dichiarato che, a suo parere, “non c’è nessun pericolo”.