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L’acciaieria Arvedi ha ricevuto 2 milioni di euro di contributi pubblici a fondo perduto

Il M5S solleva nuovamente il caso dell’acciaieria ARVEDI con un’interrogazione regionale (SCARICA QUI) diretta alla Giunta Maroni in cui chiede conto dei 2 milioni di euro a fondo perduto di fondi regionali erogati a questa acciaieria, nonostante non sia in regola con le prescrizioni ambientali.

olanda Nanni, consigliere regionale M5S e prima firmataria dell’interrogazione dichiara: “L’ARPA di Cremona, all’interno della relazione finale dell’ispezione ordinaria datata 22 dicembre 2015, ha rilevato all’Acciaieria ARVEDI SpA ben 49 inottemperanze e criticità rispetto alle prescrizioni AIA (Autorizzazione integrata ambientale). Tale ispezione è avvenuta in seguito alla nostra precedente interrogazione del 17 Giugno 2015 in cui portavamo all’attenzione dell’assessorato regionale all’ambiente le denunce del Comitato Ambientale di Spinadesco e dei cittadini dell’area limitrofa all’acciaieria, relative a emissioni di fumi anomale e assordanti rumori continuativi, diurni e notturni, legati alle attività industriali di ARVEDI. Bisogna ricordare in proposito che, già nel 2012, in una precedente ispezione, ARPA aveva denunciato emissioni anomale di fumi dall’industria «senza un adeguato sistema di aspirazione dedicato» e «l’incongruenza tra il riconoscimento del Sistema di Gestione Ambientale adottato e quanto riscontrato».

“In questo quadro desolante di ritardi e inefficienze istituzionali” – prosegue Iolanda Nanni – “Regione Lombardia ha recentemente stanziato ben due milioni di euro a fondo perduto all’azienda. Se il sostegno economico alle attività produttive locali è un’azione importante di Regione Lombardia, tale sostegno economico, nel nostro caso a fondo perduto, non dovrebbe essere indiscriminato. Soprattutto, i finanziamenti pubblici a fondo perduto dovrebbero essere stanziati solamente alle imprese che dimostrino di rispettare in pieno tutte le regole stabilite dall’ordinamento, anche in campo ambientale e sanitario.

Nel caso in oggetto l’ispezione ARPA di Dicembre 2015 ha riscontrato 49 criticità e inottemperanze ambientali nello stabilimento ARVEDI, alcune delle quali già riscontrate in una precedente ispezione del 2012. Tali criticità e inottemperanze riguardano non solo le emissioni diffuse ma anche ad esempio i depositi di scorie nere, il superamento delle soglie di allarme acustico, lo sforamento dei limiti produttivi fissati dall’Autorizzazione integrata ambientale.” Il Gruppo Ispettivo ARPA ha inoltre riscontrato che  «a fronte di richieste documentali necessarie alla verifica del rispetto delle condizioni di esercizio autorizzate, non sempre ha ottenuto risposte, a volte le ha ottenute in maniera incompleta o non corretta».

“A questo punto, con un’interrogazione, chiediamo conto all’Assessorato Regionale all’ambiente di chiarire come si è potuti elargire all’azienda uno stanziamento pubblico di tale entità ed a fondo perduto, senzaaccertarsi preliminarmente che ARVEDI sanasse tutte le criticità e inottemperanze riscontrate da ARPA in campo ambientale, che come sappiamo è strettamente correlato alla salute dei cittadini.”

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