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Sorte a Vigevano per la Milano-Mortara: una pagliacciata. Nessuna soluzione concreta ai problemi della linea ferroviaria.

Ieri sera, 25 ottobre 2016, si è tenuto a Vigevano un Consiglio Comunale aperto alla cittadinanza ed in particolare ai pendolari della Mortara-Milano al quale ha partecipato l’Assessore Regionale ai Trasporti, Alessandro Sorte. Oltre al consigliere comunale M5S di Vigevano, Luca Mazzola, era presente anche la nostra consigliere regionale pavese M5S, Iolanda Nanni, ha partecipato, dal pubblico e a sorpresa, in quanto non invitata formalmente dal Comune di Vigevano.

“Sono stati i pendolari – dichiara Iolanda Nanni – ad avvisarmi di questo Consiglio Comunale aperto, in quanto il Sindaco di Vigevano, con una scorrettezza istituzionale senza confronti, non si è nemmeno premurato di invitare i consiglieri regionali del territorio pavese, cioè coloro che, eletti dai cittadini della provincia di Pavia per rappresentare i loro interessi in Regione, dovrebbero sempre essere coinvolti in occasioni pubbliche su temi peraltro di stretta competenza regionale. Ciò detto, non posso che definire quel Consiglio Comunale aperto una pagliacciata, l’ennesima a cui i pendolari della Mortara-Milano presenti sono stati costretti ad assistere. L’Assessore Sorte ha passato la serata a fare lo scaricabarile sullo Stato, senza assumersi la responsabilità dei fallimenti del suo assessorato che, sino ad oggi, pur avendone diretta competenza, non è stato in grado di mettersi al tavolo per stendere un cronoprogramma sulla Milano-Mortara. Ha poi fatto mostrare dei grafici per dimostrare che la puntualità sulla Mortara-Milano ha indici ragguardevoli, ma, come ho dimostrato nel mio intervento, quei dati erano farlocchi, dato che non tenevano conto della soppressione dei treni giornaliera che tanti disagi causa ai pendolari. A far poi scadere nel ridicolo la situazione, è stata la dichiarazione di Sorte che ha detto di aver invitato TRENORD ma che purtroppo l’azienda non aveva mandato nessuno. Ciò dimostra ancora una volta la scarsa autorevolezza di Regione Lombardia che, pur foraggiando TRENORD con 400 milioni di euro all’anno, che per inciso sono soldi pagati di tasca dai cittadini lombardi, non riesce neanche a convocare TRENORD a questi tavoli. E così assistiamo anche allo scacco-matto di TRENORD che la fa da padrone, non risponde alle richieste di Regione, pur essendo la stessa Regione principale finanziatrice diretta di TRENORD, nonché proprietaria della metà dell’azienda (in quanto azionista di maggioranza di FNM). Mi domando come possa Regione Lombardia a far rispettare il Contratto di Servizio a TRENORD quando non è neanche in grado di farla sedere a un tavolo di confronto!”

“Sarebbe bastato solo questo –  continua Nanni –  per indurre i pendolari a disertare disgustati il Consiglio Comunale, invece in molti hanno stoicamente resistito nella speranza di riuscire ad avere la parola ed avere risposte alle croniche problematiche della linea. Purtroppo sono rimasti a bocca asciutta. Le parole di Sorte si sono limitate a generiche promesse senza mai entrare nel merito della programmazione. Insomma, se la politica di Governo regionale non è in grado di dare risposte, a cosa serve convocare Consigli comunali aperti? Sicuramente a segnare ancor di più una distanza siderale fra cittadini e politica e fra pendolari e Istituzioni. Sulla Mortara-Milano non ci sono più parole da spendere, i problemi della linea sono arci-noti e cronicizzati da anni di latitanza della politica, bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare: non ci sarà mai un raddoppio della linea, i finanziamenti sul raddoppio stanno a zero. Occorre quindi concentrarsi sulla manutenzione e il potenziamento dell’infrastruttura e il rinnovo del materiale rotabile. La Regione, su 2,3miliardi di euro, ne ha stanziati solo 115milioni per il TPL nel Programma Regionale di Mobilità e Trasporti ed ha fatto una scelta politica chiara: prediligendo l’autovettura privata sulle grandi autostrade (peraltro deserte) piuttosto che incentivare l’uso dei treni e dei mezzi pubblici. Di fronte a una scelta così delineata, incontri di questo genere non servono a nulla: ormai i pendolari non credono più alle promesse da marinaio di una certa politica partitica ed è per questo che la gran parte di loro diserta questi incontri pagliacciata.”

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