Tre settimane fa la Commissione Attività produttive e Occupazione ha ascoltato, grazie a una audizione chiesta da M5S, le domande rivolte alla direzione INPS dal gruppo “Senza reddito e Senza pensione”, lavoratori espulsi dal mondo del lavoro anche anni fa a causa della crisi, senza tutele sindacali di alcun genere, senza – ovviamente – incentivi all’esodo e che, con la “manovra” Fornero, sono rimasti anche senza pensione.
Ad oggi quelle domande sono rimaste inevase.
Tra le richieste quella di dati certi anche su ex lavoratori che hanno operato con contribuzione versata alla Gestione Separata Inps, i lavoratori P.IVA . Tra le domande:
“In Regione Lombardia, quante/i sono le lavoratrici e i lavoratori iscritti alla disoccupazione che avrebbero maturato ad oggi, a qualunque titolo ed entro i prossimi 2 anni, il diritto alla pensione con le regole ante legge previdenziale Fornero;
in Regione Lombardia, quante/i sono le lavoratrici e i lavoratori che non sono iscritti alla disoccupazione ma che hanno sospeso il versamento di contributi previdenziali a qualunque titolo e che avrebbero maturato ad oggi ed entro i prossimi 2 anni, il diritto alla pensione con le regole ante legge previdenziale Fornero;
in Regione Lombardia, quante/i sono le lavoratrici e i lavoratori iscritti alla disoccupazione;
in Regione Lombardia, quante/i sono le lavoratrici e i lavoratori che hanno interrotto il versamento di contributi previdenziali avendo chiuso la P.IVA – Gestione Separata Inps, senza riprendere alcun versamento a qualsiasi titolo;
in Regione Lombardia, quante/i lavoratrici e lavoratori risultano contributori volontari e quanto incidono gli ammortizzatori sociali esistenti come CIG ordinaria, straordinaria, in deroga, indennità di mobilità, indennità di disoccupazione, assegni al nucleo familiare, indennità di malattia, assegno ordinario d’invalidità, ecc., sul bilancio dell’Inps Regione Lombardia”.
Dario Violi, consigliere del Movimento 5 Stelle, dichiara: “Partire da dati certi è l’unico modo per valutare soluzioni utili per queste persone che hanno contribuito per decenni a riempire le casse dell’INPS e grazie alla Riforma Fornero si sono visti allungare l’età pensionabile di 5/7 anni, ma non essendo ex dipendenti di grandi aziende, non sono stati tutelati.
Ci attendevamo dall’INPS delle risposte puntuali che non sono arrivate.
Questo è solo l’ennesimo schiaffo a lavoratori e lavoratrici costretti a una vita di sacrifici anche a causa di forme di lavoro atipiche cioè, precarie.
Ci attendiamo che INPS provveda al più presto a dare seguito alle richieste degli ex “esuberati”, ora senza reddito e senza pensione”.