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GUALA Closures: basta illudere i lavoratori, la Regione avvii subito il confronto fra le parti sociali

La multinazionale GUALA Closures l’8 giugno mette in mobilità 135 lavoratori per chiusura dello stabilimento pavese di Torre d’Isola.

Iolanda Nanni, consigliere regionale M5S dichiara: “All’audizione di ieri in Commissione Attività Produttive di Regione Lombardia, abbiamo appreso che è da almeno 4 anni che Guala ha segnalato ai sindacati le criticità relative a questo stabilimento, tramite una serie di convocazioni ad hoc, la proposta di un piano sperimentale di un anno relativo a modifiche ai turni di lavoro senza penalizzazioni salariali e il ricorso ad un referendum interno su modifiche all’organizzazione della filiera produttiva. Quattro anni passati invano, stante la sordità dei sindacati alle esigenze di riorganizzazione dello stabilimento, che hanno di fatto contribuito all’irreversibile crisi attuale e alla prospettata chiusura dello stabilimento di Torre d’Isola. Nella medesima audizione, il Direttore HR, con delega del Presidente, nel mentre riaffermava l’irrevocabilità della decisione di chiudere l’impianto, chiedeva che al più presto le parti sociali aprissero il confronto relativo al riassorbimento di almeno una parte degli esuberi presso altri stabilimenti Guala, dando la priorità a quelli italiani più prossimi ai territori, come ad esempio lo stabilimento di Magenta.

Il fatto che si fosse di fronte a una situazione drammatica, segnalato già da almeno 4 anni dalla proprietà, era stato sorprendentemente taciuto nell’audizione precedente, protagoniste le parti sociali, avvenuto sempre in Regione Lombardia il 31 Luglio 2014. Perché i sindacati hanno ignorato gli appelli all’efficientamento dell’impianto di Torre d’Isola, giungendo addirittura a dichiarare, in audizione presso Regione, che la decisione di chiudere l’impianto fosse arrivata come un “fulmine a ciel sereno”? Eppure proprio durante tale audizione feci presente che l’azienda aveva già dato da anni diversi segnali che presagivano la possibile delocalizzazione dell’impianto di Torre d’Isola: alle mie domande alle OOSS, le parti sociali non diedero nessuna risposta, limitandosi, a latere dell’incontro, a sottolineare che “avevano fatto i compiti a casa”. Forse l’affermazione intendeva essere ironica, dato che ora lo stabilimento sta per essere chiuso con tutti i rischi economici e sociali che ciò comporta per i 135 lavoratori, senza contare l’indotto.

La Consigliera Nanni continua: “Situazioni drammatiche come quelle dell’impianto di Torre d’Isola sono in atto in ogni parte del Paese e la politica ha una grande responsabilità non essendo stato in grado di dare risposte tempestive e incisive, ne’ strumenti normativi efficaci, in assenza di una serie politica industriale. Anche la nuova legge regionale sulla competitività delle imprese rivela tutta la sua inadeguatezza ad arginare la fuga delle imprese all’estero.

Gli appelli delle imprese vengono fatti cadere nel vuoto o rimbalzati negli anni contro un vergognoso muro di gomma.

Ora è troppo tardi per porre rimedio a una situazione che avrebbe dovuto essere affrontata a partire già almeno da 4 anni fa: è inutile se non dannoso a questo punto illudere i lavoratori che sia possibile sanare l’insanabile, semmai è necessario avviare al più presto un confronto fra parti sociali e gruppo Guala per stabilire quanti posti di lavoro sia possibile riassorbire in altri stabilimenti produttivi. I lavoratori di Torre d’Isola si meritano quanto meno una risposta tempestiva e puntuale riguardante la possibilità di salvaguardare almeno una parte dei posti di lavoro”.

Iolanda Nanni – Consigliere MoVimento 5 Stelle Lombardia

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