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La Lombardia annega nel cemento: #nonsonocomplice

COPERTINA Oggi è iniziata una maratona in cui il Consiglio regionale della Lombardia è chiamato a votare la proposta di legge che si intitola “Contrasto al consumo di suolo” presentata dalla maggioranza che regge la Regione Lombardia.

Saremo in aula oggi martedì 18, domani mercoledì 19 e giovedì 20 dalle 10 alle 24.

Sul consumo di suolo non siamo disposti a trattare. La proposta di legge presentata dalla maggioranza annegherà la Lombardia in una colata di cemento. Chiediamo alla giunta di ritirare il provvedimento e di rispedirlo in commissione perché si arrivi a un provvedimento che possa arginare il cemento e l’impermeabilizzazione dei suoli Lombardi. E’ troppo facile, come fa Maroni oggi, attribuire il disastro di questi giorni al cambiamento climatico. Le passate amministrazioni non hanno fatto nulla per fermare il dissesto idrogeologico e le speculazioni edilizie e i risultati sono i disastri annunciati di questi giorni.

Il titolo del provvedimento è assolutamente ipocrita perché la proposta di legge, invece che contrastare la cementificazione, offrirà una liberatoria di tre anni per realizzare le previsioni di costruzione previste nei Piani di Governo del territorio dei comuni, per la felicità delle lobby del cemento sostenute da questi partiti. Si parla di almeno 550.000.000 di mq (circa 86.000 campi da calcio) di nuove costruzioni su terreni agricoli e su di un territorio, quello Lombardo, già coltivato a cemento.

Oltre ai contenuti di questa legge siamo anche fortemente indignati per la modalità con le quali questo testo è giunto in Consiglio, cioè con la tagliola (applicata per la prima volta in Commissione) sui tempi di discussione e sugli emendamenti presentati da noi. Discussione azzerata ed emendamenti (più di 500) votati e respinti in blocco.

Per questo, in Consiglio stiamo facendo tutto il possibile per impedire l’approvazione del provvedimento, abbiamo presentato oltre 2.000 emendamenti per fare “Costruzionismo” e ottenere o di riportare la proposta di legge in Commissione per poterla ridiscutere a fondo, oppure per modificarne sostanzialmente i punti critici.

Lo scempio del territorio lombardo che pretendono alcuni partiti non può e non deve essere approvato.

 

 

 

 

 

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