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ARAC: il Sistema controlli non funziona, deve dipendere dal Consiglio

È con soddisfazione che apprendiamo che Fontana e l‘Assessore Caparini, anticipando la relazione annuale dell’Agenzia di Controllo del Sistema Sociosanitario che sarà presentata domani in Commssione Sanità, annunciano una riforma del sistema dei controlli. È la conferma che quanto fatto da Maroni non andava bene e che le nostre critiche trovano finalmente approvazione. Avevamo già detto che ARAC, organo del sistema dei controlli creato ad hoc dopo lo scandalo delle dentiere nella sanità lombarda, non aveva adeguati poteri e quindi era un’arma spuntata. Dopo la due diligence sulle società partecipate parte ora la revisione delle agenzie di controllo. Il sistema impostato da Maroni si basa su diversi enti non coordinati che di fatto non funzionano. Con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Ora ci aspettiamo che il dibattito politico si focalizzi su soluzioni che possano evitare i fenomeni di spreco e corruzione che imperversano nella sanità lombarda. Da parte nostra si ritiene prioritario che il sistema dei controlli dipenda dal Consiglio regionale. Che sia formato da persone di provata professionalità e indipendenza. E soprattutto che non si apra una fase di “vacatio” in cui nessuno controlla. La sensazione è che quanto fatto fino ad ora sia solo servito a distribuire poltrone e incarichi. Prova ne sia che domani in commissione Sanità si esamina la relazione annuale dell’Agenzia di Controllo del Sistema Sociosanitario prevista dalla Legge Regionale 23/2015. Se a solo due anni dalla sua creazione  si ritiene che sia un organismo inutile ci si deve interrogare se non è forse tutto l’impianto normativo che ruota intorno alla riforma sanitaria che non funziona.

Marco Fumagalli – Consigliere regionale M5S Lombardia

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