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Bonifiche a Carpiano, la Lombardia rimanda alle calende greche

Terreni contaminati di Carpiano e iter di bonifica: è arrivata in questi giorni la risposta dell’Assessore regionale all’Ambiente Raffaele Cattaneo all’interrogazione dei Consiglieri regionali M5S Nicola Di Marco e Roberto Cenci in cui si chiedevano tempi certi nell’attuazione della bonifica.

Nel merito il Consigliere Di Marco dichiara: “Il caso di Carpiano risale al 2007, quando le Istituzioni vennero a conoscenza della grave compromissioni dei suoli nei due ettari situati all’interno dell’Azienda agricola Calnago. Sono passati 11 anni, e la richiesta avanzata tramite l’interrogazione a firma mia e del collega Roberto Cenci era molto chiara: fissare tempi certi per velocizzare un iter di bonifica ancora in alto mare riguardante, è il caso di ricordarlo, suoli contaminati da metalli pesanti e diossine quali elementi e composti potenzialmente cancerogeni, tutt’ora coltivati. Non sappiamo ancora neanche quale tipo di bonifica verrà realizzata! Nella sua risposta l’Assessore Cattaneo dichiara «non si ravvisa al momento la necessità di richiedere all’Azienda di provvedere alla predisposizione di un crono programma».

Una simile dichiarazione, dopo 11 anni di attesa e a distanza di anni da quando l’ex Consigliera regionale M5S Iolanda Nanni portò il caso all’attenzione dell’opinione pubblica, suona come una presa in giro dei cittadini preoccupati per la propria salute e per l’ambiente nel quale vivono, che riunitosi in un Comitato “Cittadini di Carpiano per la bonifica” raccolsero più di 800 firme (del tutto ignorate) per chiedere al Sindaco di Carpiano lo stop alle coltivazioni sull’area contaminata e maggiori controlli. In pratica, di fronte alla nostra reiterata richiesta di assicurare tempi e modi certi per la bonifica, l’Assessore risponde che aspetterà le calende greche!

L’unica nota positiva nella risposta dell’Assessore è il fatto che, a seguito della nostra interrogazione che chiedeva anche il monitoraggio delle falde, Regione si è mossa e a fine Luglio ha chiesto all’Azienda proprietaria dei terreni di posizionare i piezometri necessari appunto ad analizzare le acque di falda.

Come M5S continueremo a seguire il caso e a sollecitare Regione, attore protagonista anche grazie alle controllate ARPA e ATS, a risvegliarsi dal sonno profondo nel quale sta seguendo l’iter della «non bonifica», impegnandoci come sempre al fine di tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini”

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