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Progetto di ampliamento impianto rifiuti di Lacchiarella: la Lombardia se ne lava le mani

“Nella risposta. giunta in questi giorni alla mia interrogazione di Gennaio sul progetto di ampliamento dell’impianto industriale di trattamento rifiuti A2A nei Comuni di Lacchiarella e Giussago, l’Assessore regionale all’Ambiente si trincera dietro ai tecnicismi e, di fatto, se ne lava le mani”, così il Consigliere regionale del M5S Lombardia Nicola Di Marco, che prosegue: “Nell’enorme impianto industriale di trattamento A2A nei Comuni di Giussago (PV) e Lacchiarella (MI) vengono già oggi trattati annualmente centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti: in un simile contesto è impensabile che si approvi un’ulteriore espansione del sito: si pensi ad esempio alle emissioni inquinanti del traffico su camion in entrata e in uscita o al consumo di suolo connesso al progetto.

Lacchiarella è un piccolo Comune di 9.000 abitanti che ha già dato sotto il profilo ambientale da inquinamento industriale nonché da traffico. Se il progetto venisse approvato, di fatto Lacchiarella diventerebbe la pattumiera su cui convogliare una grandissima parte dei rifiuti prodotti in Provincia di Milano e Pavia.

Coin la mia interrogazione chiedevamo quindi che Regione Lombardia, anche tramite le controllate ARPA e ATS, rigettasse il progetto, anche sulla base del fatto che parte dell’ampliamento ricadrebbe su terreni agricoli strategici vincolati.

Siamo infatti in una situazione già critica per i rischi per ambiente e salute, lo riconosce persino la società proponente A2A che argomenta che dato che il territorio è già compromesso l’ampliamento richiesto dell’insediamento industriale non potrà peggiorare più di tanto la presenza già molto impattante di inquinanti sul territorio. Questa ovviamente per noi è una logica aberrante che va ribaltata: proprio perché l’ambiente di Lacchiarella è già sotto stress non devono essere aggiunti ulteriori carichi inquinanti! Senza contare che negli anni scorsi il trattamento della frazione umida dei rifiuti aveva suscitato numerose proteste fra i cittadini sotto il profilo di possibili molestie olfattive: l’aumento dei quantitativi di frazione umida trattata potrebbe far sì che si ripresentino problematiche olfattive.

Di fronte a tali nostre obiezioni, l’Assessore all’Ambiente ha risposto in modo evasivo senza affrontare il nocciolo della questione. Come M5S continueremo a seguire l’iter del progetto, insistendo su un modello diverso di gestione dei rifiuti incentrato su piccoli/medi centri di riciclaggio e riuso, invece che su mega impianti industriali di smaltimento”.

 

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