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Senago, vasche di laminazione, il nuovo bando complica la situazione

Il nuovo bando per l’assegnazione dei lavori delle vasche di laminazione del fiume Seveso, all’interno del comune di Senago, rende di fatti la situazione ancora più controversa e intricata, dal momento che pare evidente la contraddizione con quanto sempre sostenuto fino dal progetto stesso di realizzazione dell’opera.

Il nuovo bando, datato giugno 2019, è stato reso necessario dalla rescissione del precedente contratto d’appalto.

Dopo un attento studio, è il gruppo del Movimento Cinque Stelle di Senago, supportato nel lavoro dal consigliere regionale Massimo De Rosa, a fare emergere le criticità del nuovo bando. A saltare immediatamente all’occhio è la mancata corrispondenza con il vecchio progetto, anche se le vasche resteranno comunque quelle previste da sempre nonostante quanto dichiarato dal sindaco di Senago e dal consigliere Regionale Riccardo Pase.

“Per anni ci siamo sentiti ripetere, dai tecnici di Aipo, che il progetto delle vasche di laminazione di Senago era immodificabile. Questo perché rientrava nel più ampio disegno di laminazione di tutto il fiume Seveso. Ogni singola modifica avrebbe quindi avuto ripercussioni sull’intero progetto, pertanto ogni richiesta da noi formulata risultava essere irricevibile. Immaginate con quale sorpresa, abbiamo appreso delle modifiche contenute all’interno del nuovo bando” fa notare De Rosa, membro della commissione Ambiente in Regione Lombardia. La modifica riguarda la bretella di collegamento della Sp175 e via Stati Uniti d’America, non prevista nel progetto definitivo e neppure nel primo progetto esecutivo. “Se il progetto originario, così come pare evidente, è stato modificato, non sarebbe necessario che lo stesso sia sottoposto ad una nuova VIA (valutazione impatto ambientale ndr)?” domanda De Rosa.

Oltre alle problematiche di progettazione, come evidenzia il lavoro del gruppo M5S di Senago, si affiancano quelle, non meno importanti, di ordine procedurale. La scelta di utilizzare un accordo quadro, ai sensi dell’art. 54 del D.Lgs. 50/16, risulta non adeguata alla normativa vigente in materia di appalti. A tal proposito viene richiamata la nota del MIT all’Anas, del 24 maggio 2017, all’interno della quale veniva precisato come l’accordo quadro si usi solo per le manutenzioni, e non possa pertanto essere utilizzato per singole opere o per opere racchiuse in un progetto unitario essendo uno strumento per affidare interventi ripetitivi, seriali o non determinabili nel numero, in un arco temporale predeterminato. In relazione a questo cortocircuito procedurale il gruppo consiliare del M5S di Senago ha presentato al sindaco una mozione in cui invita a chiedere un parere ad ANAC (Autorità nazionale anticorruzione) in merito alla regolarità della gara di appalto stessa. Allo stesso tempo, il consigliere regionale De Rosa ha presentato richiesta di accesso agli atti in Regione Lombardia, domandando per quali motivazioni il nuovo appalto, costruito sull’attuale progetto esecutivo, prevede che i lavori siano affidati mediante accordo quadro.

Infine non si capisce come mai il progetto sia stato diviso in tre stralci: pre vasca, vasca uno e vasca due, ma solamente due di questi siano stati, ad oggi, finanziati.

In proposito poco tempo fa il consigliere regionale della Lega Riccardo Pase  aveva dichiarato: “Realizzeremo una sola vasca senza laminare il Seveso, ma i torrenti Pudiga e Garbogera”.
“Parole che ci lasciano quantomeno increduli” risponde De Rosa: “Il progetto modificato non dice questo, ma continua a prevedere le tre vasche e la laminazione del Seveso. Le cose sono due: o il presidente Pase  spera ingenuamente si costruisca una sola vasca, senza laminare il Seveso, ma allora qualcuno dovrebbe spiegarci perché presentare un progetto con più vasche per realizzarne solo una. Oppure il presidente Pase sta deliberatamente raccontando cose non vere, perché sa benissimo che l’opera sarà completata come da progetto” .

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