Andrea Fiasconaro Dario Violi Stefano Buffagni

Referendum e voto elettronico: democrazia diretta, più risorse e più competenze per la Lombardia

Il Consiglio regionale ha approvato una proposta di legge del Movimento 5 Stelle della Lombardia che da il via al voto elettronico. La Lombardia sarà la prima istituzione italiana a investire concretamente in strumenti di democrazia partecipata. Contestualmente, con il voto favorevole del movimento, il Consiglio regionale ha dato il via libera a una consultazione popolare perché i cittadini possano decidere se la regione debba assumere più competenze e gestire più risorse sulla base dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione.

“Quella di oggi è una vittoria del M5S su tutta la linea – dichiara Stefano Buffagni consigliere del Movimento 5 Stelle -. Questo dimostra ancora una volta che non siamo quelli del ‘no’, ma che votiamo nel merito delle idee. In regione stiamo facendo un lavoro serio e concreto per chiamare i cittadini a partecipare alle scelte della politica. Il referendum approvato ha il quesito, e lo ha confermato anche Maroni, proposto dal Movimento. La Lega voleva votare sullo Statuto Speciale: per noi una proposta irricevibile perché incostituzionale. Per noi è giusto e fondamentale chiedere ai cittadini se vogliono più competenze e risorse per la Lombardia o se preferiscono l’accentramento illiberale di Renzi. Il voto elettronico consentirà ai cittadini di riappropriarsi delle scelte che la politica assume nelle segrete stanze. Capiamo che per il PD oramai sta passando di moda coinvolgere i cittadini nelle scelte e permetterli di votare ed esprimersi; per noi è un punto fondamentale che va nella direzione della democrazia diretta. Con le risorse in più si partirebbe diminuendo le imposte!

L’atteggiamento del PD in aula è stato vergognoso. Dopo che da settimane ha insultato il M5S per questa proposta, dopo che per tutto il giorno ha fatto da moralizzatore a chi non si vende ma pensa sempre e solo agli interessi dei cittadini, è arrivato all’ultimo a dichiarare di essere pronto ad appoggiare il Referendum in cambio di un loro salvacondotto comunicativo. Il PD dovrebbe fare pace con il cervello e spiegare ai suoi elettori che cosa vuole fare. Al momento rimesta aria con le parole e a differenza del M5S, non porta nessun risultato concreto per i cittadini come il voto elettronico e questo referendum che spingerà Roma a darci più risorse”.

Per Andrea Fiasconaro, capogruppo del Movimento 5 Stelle della Lombardia: “La Lombardia da tempo assiste impotente al suo tramonto, che inevitabilmente passa per la chiusura e l’esodo di centinaia di imprese, fabbriche, esercizi commerciali. Non ci sono neppure i fondi per evitare nuovi dissesti idrogeologici, per ricostruire case e infrastrutture spazzate via dai terremoti e dalle alluvioni. Invece, con l’Articolo 116 comma 3 della Costituzione, la regione potrà gestire autonomamente almeno una parte degli oltre 40 miliardi presenti nel bilancio dello stato regionalizzato e destinarli all’istruzione, ai beni culturali, all’ambiente: un risparmio di quasi un miliardo di euro da utilizzare sul territorio diminuendo le tasse, investendo sul trasporto pubblico locale, prevenendo i dissesti idrogeologici e collocando risorse sull’innovazione e la ricerca per le PMI. Evidentemente non è questo che vuole il PD e in aula abbiamo dimostrato di essere diversi dal PD, ne siamo orgogliosi”.

Dario Violi, consigliere del Movimento 5 Stelle della Lombardia, conclude: “Ci davano per visionari eppure, anche dai banchi dell’opposizione, siamo riusciti a rispettate l’impegno preso con i cittadini portando avanti il sogno di democrazia diretta che Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio hanno realizzato aggregando più di nove milioni di italiani con i portavoce nelle istituzioni! E non accettiamo moralismi sui costi del referendum dal PD, una forza politica ormai completamente avulsa da questo consiglio regionale, lontana dalle esigenze dei cittadini e vicina solo a quelle centriste di Renzi. Per il M5S dare la voce ai cittadini non è uno spreco ma un investimento. Come si permettono di parlare di sprechi? Loro che votarono a braccetto con la Lega per mantenere immacolato lo stipendio da più di 8 mila euro al mese? Loro che hanno stanziato 300 milioni di nuovi finanziamenti per lo scempio dell’autostrada  Bre.Be.Mi, un’opera che non doveva costare niente alle casse pubbliche?”.

“Vogliamo avvicinare le risorse verso il basso perché siamo convinti che i cittadini sul territorio siano in grado di gestirle meglio, senza sprechi e bypassando l’impasse burocratico del governo centrale che fagocita soldi e speranze: oggi abbiamo ridato le chiavi della Lombardia ai legittimi proprietari, i cittadini” concludono i portavoce del M5S.

 

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