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Expo e McDonald’s insieme per nutrire il pianeta: questo è troppo!

EXPaninOIl MoVimento 5 Stelle è sempre stato scettico sul ruolo che le multinazionali ricoprono all’interno della manifestazione universale . E se fino a poco tempo fa avevamo l’impressione che dalle parti di Expo si stesse facendo di tutto per fallire anche nei contenuti, nascondendo politiche utili solo alle grandi aziende alimentari, ora i dubbi sono diventati certezze.

Venerdì 27 febbraio va in scena infatti l’evento “Fattorefuturo, un progetto di McDonald’s per i giovani agricoltori“, col patrocinio del Ministero dell’Agricoltura. I relatori saranno il Commissario Sala, il Ministro Martina e l’AD di McDonald’s Masi.

Questo è davvero troppo” – sottolinea la Portavoce M5S Silvana Carcano, componente della commissione Agricoltura, montagna, foreste e parchi – “è imbarazzante che una società come McDonald’s possa pensare di poter dire qualcosa di costruttivo agli agricoltori. Mi rivolgo direttamente al commissario Expo Sala e al Ministro dell’Agricoltura Martina: se con Expo si vuole riscrivere il paradigma dell’alimentazione, pensate di volerlo fare con il supporto di società che vivono promuovendo stili di consumo alimentari profondamente scorretti? Pensate di volerlo fare con il supporto di società che generano problemi alla salute dei cittadini e costi per il sistema sociosanitario?”

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L’idea di “nutrizione” che può proporre McDonald’s è quella che soddisfa solo le sue esigenze, e non c’entra niente con il concetto di alimentazione che vorrebbe essere invece promosso nell’anno, il 2015, dedicato alla nutrizione. Ovvero un cibo garantito, in sintonia con le tradizioni culturali del popolo a cui il consumatore appartiene (non certamente globalizzato), capace di assicurare appagamento fisico e mentale (non certamente apportando calorie sbilanciate e in eccesso), qualitativamente adeguato e sufficiente (non certamente quasi privo di proprietà organolettiche e nutrizionali, pieno di antibiotici o altre sostanze simili) e che garantisca un sistema produttivo agroalimentare sostenibile (non certamente intensivo, che depaupera i terreni, danneggia la biodiversità e uccide le sementi).

Questa è l’ennesima dimostrazione, se ancora ce ne fosse bisogno, che Expo non servirà a generare nuovi visioni in campo agroalimentare né servirà a dar voce all’art. 25 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948: “Ognuno ha il diritto ad uno standard di vita adeguato per la salute e benessere proprio e della propria famiglia, incluso il cibo”. “Questa” Expo non potrà essere capace di affrontare con lungimiranza e saggezza il tema dello squilibrio alimentare della nostra società: la fame e i suoi morti da un lato, lo spreco alimentare e l’obesità dall’altro.

I Portavoce del M5S Lombardia

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