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Terreni contaminati Carpiano: dalla Regione 2,8 milioni di fondi europei all’azienda responsabile.

Da quando la contaminazione dei terreni di Carpiano è nota, vale a dire dal 2007 a quando è scoppiato lo scandalo, denunciato dal M5S a settembre 2015, Regione Lombardia ha erogato al’azienda agricola dai terreni contaminati da diossina e metalli pesanti oltre i limiti di legge, oltre 2.800.000 euro di finanziamenti europei destinati all’agricoltura. Questo è quello che emerge dalla risposta dell’Assessore Regionale all’Agricoltura all’interrogazione del Movimento 5 Stelle.

La Consigliera Regionale M5S Iolanda Nanni, che ha denunciato un anno fa la grave contaminazione di terreni agricoli a Carpiano, dichiara: “Questa è l’ultima di una serie di interrogazioni sul caso Carpiano in cui chiedo a Regione Lombardia di porre il divieto di uso agricolo ed allevamento sui terreni contaminati finché non verrà messa in atto e completata l’opera di bonifica. In particolare, ho chiesto conto dei finanziamenti pubblici erogati all’azienda agricola responsabile della contaminazione, i cui terreni dal 2007 a tutt’oggi non sono ancora stati bonificati. Ma la risposta che sul punto ci ha dato Regione Lombardia è sconcertante: l’azienda agricola, responsabile della grave contaminazione, ha ricevuto fondi europei per quasi 3 milioni di euro e potrà continuare a riceverli, come se niente fosse, in barba al principio “Chi inquina, paga! Qui avviene l’esatto opposto: chi inquina riceve vagonate di soldi pubblici e nemmeno si preoccupa di bonificare, nè viene interdetto alla coltivazione e all’allevamento sull’area.”

“Una risposta paradossale – dichiara Nanni – in quanto da un lato l’Assessorato Regionale riconosce che la normativa comunitaria e nazionale prescrive la tutela ambientale e sanitaria dei suoli agricoli, dall’altro lato, in palese contraddizione, sostiene però che «non sono previste regole sull’idoneità o meno dei terreni all’utilizzo agricolo». Eppure le regole europee sui finanziamenti all’agricoltura prevedono precise «condizionalità», vale a dire che le imprese agricole per poter accedere ai finanziamenti o co-finanziamenti europei erogati da Regione devono rispettare precise condizioni nell’ambito della tutela del suolo, dell’ambiente, della salute. Cosa che evidentemente l’azienda di Carpiano non ha fatto. E’ evidente che il sistema di controlli (a campione) di Regione Lombardia si è rivelato totalmente inadatto, tant’è che l’azienda in questione, dal 2007 ad oggi, non ha mai ricevuto nessua verifica dagli enti regionali preposti in merito al rispetto delle condizionalità ambientali e sanitarie da ottemperare per poter accedere ai finanziamenti europei. Parliamo di un’azienda agricola su cui insistono circa 12 ettari di terreni per anni coltivati, con relativa commercializzazione di prodotti agro-alimentari, contaminati da metalli pesanti, diossine, PCB, furani e composti geno-tossici, come certificato da ben due rapporti del Centro Comune di Ricerca di Ispra.”

“Regione Lombardia ha le mani fin troppo sporche in questa vicenda – conclude la portavoce pentastellata – e ora deve trovare il modo di arginare gli impedimenti burocratici, interrompere l’erogazione dei fondi europei e l’immobilismo inaccettabile con cui sta affrontando il caso per cominciare a tutelare esclusivamente la popolazione che vive in quel territorio. Urge che l’azienda agricola in questione sia inserita in quelle soggette ai controlli a campione da parte degli uffici regionali preposti, e che l’iter di bonifica, che ci aspettiamo interessi tutti e 12 gli ettari contaminati e non solo una loro frazione come emergerebbe dalle prime relazioni di parte, venga accelerato con tempistiche chiare e certe. Infine, ribadiamo la richiesta che il Comune di Carpiano vieti l’utilizzo agricolo dei terreni in attesa della bonifica”.

Iolanda Nanni – Consigliere Regionale del M5S Lombardia

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