Iolanda Nanni Legalità e trasparenza Notizie

Metodo ALER, funzionaria premiata e condannata.

Sono arrivate le condanne in primo grado per gli appalti pilotati, corruzione e turbativa d’asta dell’inchiesta Kaleidos. Semplificando, una ditta di trasporti, con l’adesione a Compagnia delle Opere, la propaggine economica di Comunione e liberazione, vinceva bandi pubblici grazie alle aderenze politiche.

Tra i condannati, c’è anche una funzionaria di ALER MILANO, Monica Goi, condannata in primo grado a tre anni e due mesi e per la quale è stata disposta l’interdizione dai pubblici uffici e l’estinzione del rapporto lavorativo con l’amministrazione pubblica. Nel 2013, la Goi fu arrestata a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare e, da allora, il M5S aveva chiesto ad ALER di avviare un procedimento disciplinare con la sospensione del rapporto di lavoro. Sotto la governance Lombardi-Sossi, ci fu risposto che non le era stata riconosciuta alcuna gratifica, né progressione di carriera e che ALER si era costituita parte civile nel procedimento penale contro la dipendente.

Con l’avvento del nuovo Presidente di ALER, il leghista Mario Angelo Sala, abbiamo appreso che, proprio a giugno 2017, le è stato affidato il ruolo di Responsabile del Settore Logistica, Protocollo e URP sotto la Direzione Amministrativa di Ippolito, ex storico DG di ALER Milano e di cui la Goi, oggi funzionaria quadro, fu segretaria. Non solo, risulterebbe che le sia anche stata ripristinata l’indennità di reperibilità, e ciò nonostante l’inchiesta in corso e le gravi imputazioni che le venivano mosse che hanno trovato conferma nella condanna in primo grado.

E’ questo l’esempio che vuole dare Sala di un’azienda pubblica? Premiare i condannati? Eppure Sala, non poteva non sapere che la sua stessa azienda si era costituita parte civile contro la funzionaria condannata. Noi chiediamo fortemente che ALER dia immediatamente seguito alla sentenza. Che persone sotto inchiesta per gravi reati contro la pubblica amministrazione occupino ruoli di responsabilità in enti pubblici è sconvolgente. Che lo facciano da condannati, seppur in primo grado, è addirittura inconcepibile. Abbiamo quindi depositato un’interrogazione alla Giunta Maroni per chiedere il licenziamento immediato per giusta causa della dipendente condannata, come da sentenza, e di attivarsi per ottenere un risarcimento dei danni che questa vicenda ha causato all’ente pubblico. Sarebbe un primo passo per segnare la differenza con una gestione aziendale ultradecennale piena di bachi e opacità. Come possono gli inquilini ALER fidarsi di un’azienda che, al suo interno, ha funzionari condannati? 

Iolanda Nanni – Portavoce M5S in Regione Lombardia

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