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Erba, una via dedicata ad un ex podestà

“La difesa dei valori etici della Resistenza ci impone di scegliere da quale parte stare: siamo contrari all’intitolazione di una via della città all’ex podestà”.

Raffaele Erba, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, elenca le diverse ragioni per le quali sarebbe inopportuno dedicare una strada della città ad Alberto Airoldi.

“Quando noi decidiamo di intitolare una via a chi, pur avendo meriti culturali, era un esponente di spicco del fascismo, stiamo assegnando un segnale simbolico molto pesante. I simboli hanno un forte valore soprattutto se si vuole coltivare la memoria delle future generazioni e come tali non possono assolutamente essere contraddittori”.

Del resto tante associazioni e alcuni schieramenti politici hanno già manifestato il loro disappunto per la mozione presentata dalla maggioranza e lunedì sera daranno vita a un presidio di protesta davanti al Municipio di Erba.

“Questo significa che la proposta di intitolare una via ad Airoldi è molto divisiva. Ma i simboli devo unire e non dividere. Giancarlo Puecher ne è un esempio: oltre a rappresentare un simbolo della resistenza, era noto anche per la sua forte fede e vocazione cristiana e testimoniava il sacrificio per il prossimo. Nelle parole di Puecher – continua Raffaele Erba – ritroviamo l’esortazione verso l’unità”.

 

«L’amavo troppo la mia Patria, non la tradite, e voi tutti giovani d’Italia seguite la mia via e avrete compenso della vostra lotta ardua nel ricostruire una nuova unità nazionale. Perdono a coloro che mi giustiziano perché non sanno quello che fanno e non pensano che l’uccidersi tra fratelli non produrrà mai la concordia. I martiri convalidano la fede in una vera idea. Ho sempre creduto in Dio e perciò accetto la sua volontà».

 

“Oggi – conclude il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle – stiamo assistendo sempre di più a una maggior spinta alla polarizzazione e alla divisione, il tutto a discapito del costruire. Eppure è proprio in questi momenti che dovremmo essere uniti contro quello che potrebbe essere definito il nuovo fascismo ovvero il neoliberismo. E’ arrivato il momento di scegliere se essere approfittatori e cavalcare queste derive finalizzate a raccogliere nuovi consensi oppure se fronteggiare compatti il vero avversario”.

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