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Antimafia – Al lavoro epr assicurare la libertà di scelta ai figli dei famiglie mafiose

? COMMISSIONE ANTIMAFIA LOMBARDIA – AL LAVORO PER ASSICURARE LIBERTÀ DI SCELTA AI MINORI FIGLI DI FAMIGLIE MAFIOSE
 
Questa mattina si è riunita la Commissione regionale Antimafia della Regione Lombardia, insieme al Comitato tecnico-scientifico per la legalità e il contrasto alle mafie di Regione Lombardia, per l’avvio della discussione sulla proposta di risoluzione “LIBERI DI SCEGLIERE”,.
 
➡️ LIBERI DI SCEGLIERE ha l’obiettivo di “assicurare una concreta alternativa di vita ai soggetti minorenni provenienti da famiglie inserite in contesti di criminalità organizzata o che siano vittime della violenza mafiosa ed ai familiari che si dissociano dalle logiche criminali.
 
Nel corso della seduta è stata audita Alessandra Cerreti della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, che ha illustrato le gravi difficoltà dei familiari di mafiosi, soprattutto se minori, a smarcarsi dalle famiglie d’origine e costruirsi vite autonome a causa della forza dei “legami di sangue”.
 
I minori, nell’ambito della famiglia d’origine, sono indottrinati alla cultura mafiosa, vittime di violenza diretta e indiretta nella partecipazione e assistenza all’illegalità: spesso “la famiglia mafiosa è una famiglia maltrattante, equiparabile ad una famiglia tossicodipendente o violenta”.
 
Monica Forte M5S Lombardia Presidente Commissione Antimafia ha dichiarato:
“Ringrazio la dottoressa Alessandra Ceretti e la Direzione Distrettuale Antimafia di Milano per la disponibilità. L’ampio e puntuale approfondimento che ci è stato offerto ha edotto la Commissione regionale sulla gravità delle problematiche che vivono i minori che crescono in famiglie legate alla criminalità organizzata. Aggredire la cultura mafiosa nel legame di sangue, tutelando questi minori e i loro diritto di scegliere la legalità, è un obiettivo che deve essere perseguito senza indugio.
 
Siamo al lavoro su di una risoluzione, proposta dal Coordinamento nazionale delle Commissioni Antimafia, che attraverso un Protocollo di collaborazione che di fatto è strumento di alleanza civile, consenta di offrire ai minori di scegliere liberamente che futuro avere. La Regione deve fare tutto il possibile per tutelare questi minori, garantire loro un futuro anche con l’obiettivo di togliere sangue alle mafie.
 
La cultura mafiosa non è propria solo dei paesi d’origine della mafie perché dove le mafie si insediano replicano la medesima cultura, la stessa struttura e lo stesso sistema culturale, a prescindere dal territorio”.

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