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Formigoni cosa aspetta a dimettersi e a rinunciare al vitalizio? La Regione cancelli la Legge Daccò

dacco4“Cosa aspetta Formigoni a dimettersi da senatore e presidente della commissione agricoltura e a difendersi come qualsiasi cittadino senza lo scudo dell’immunità parlamentare?” Così Giampietro Maccabiani, portavoce di M5S in Regione Lombardia, commenta l’intervento preventivo della Guardia di Finanza che ha sequestrato conti correnti e immobili dell’ex presidente regionale nell’ambito del procedimento sul caso Maugeri.

“La parabola di Formigoni, insieme alla bufala dell’eccellenza lombarda, tra inchieste per corruzione e associazione a delinquere è al capolinea. Oltre alle dimissioni ci attendiamo una sua rinuncia definitiva al vitalizio d’oro che lo attende da Regione Lombardia. Sarebbe infatti un insulto, che un uomo sfiorato da inchieste così gravi restasse perennemente a libro paga dei cittadini lombardi, oltre che nelle istituzioni”, continua il consigliere.

“Gli sviluppi odierni del processo inoltre, devono portare ancora all’attenzione dell’opinione pubblica le storture del sistema sanitario lombardo, e  in particolare dell’articolo 25 del Testo Unico regionale in materia sanitaria, la cosiddetta ‘legge Daccò’. L’articolo permette tutti i finanziamenti alle fondazioni ospedaliere private che hanno portato ai gravi episodi di illegalità in cui è coinvolto l’ex-presidente. Ribadiamo che deve essere la sanità pubblica a ricevere finanziamenti e non quella privata. Da tempo abbiamo depositato in consiglio regionale un progetto di legge che abroga l’articolo 25 ma non è stato ancora discusso in commissione per volere e responsabilità della maggioranza attuale, la quale evidentemente ha tutto l’interesse a proseguire con il sistema formigoniano che privilegia le strutture private” conclude Maccabiani.

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