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Sostegno ai coniugi separati: occasione persa, si discriminano le coppie di fatto

Il Movimento 5 Stelle Lombardia ha votato contro la proposta di legge a sostegno dei coniugi separati approvata oggi dalla maggioranza del consiglio regionale.

Per Paola Macchi: “La legge era nata per tutelare la serenità di tutti i genitori separati o divorziati e di conseguenza dei  loro figli. Il progetto di legge, dopo un iter infinito, si è ridotto a generiche tutele per i coniugi in condizione di disagio, in particolare,  ma non è un requisito stringente, con figli minori o disabili. Abbiamo fatto presente che andavano tutelate tutte le famiglie che hanno vissuto il dramma della separazione, comprese quelle di coppie di fatto, presentando anche una nostra Proposta di legge che non è stata però messa in discussione con la motivazione che ” non possiamo aiutare tutti”.

La consigliera di M5S, a sostegno delle sue parole, ha mostrato due foto di famiglie con figli, una coniugata e una no, chiedendo all’aula quali differenze ci fossero tra le due famiglie.

“Questa legge non tutela i genitori ma solo i padri coniugati e separati. E’ una discriminazione bella e buona che distingue famiglie di serie A da famiglie di serie B. I consiglieri di maggioranza hanno ripetutamente sostenuto che solo coloro che fanno figli da coniugati si prendono veramente le loro responsabilita’ appieno, siamo rimasti indietro di cinquant’anni. Una dicotomia del genere e’ assolutamente insostenibile e discriminatoria per il Movimento 5 Stelle ”

M5S ha presentato numerosi emendamenti correttivi alla proposta di legge che sono stati bocciati dalla maggioranza composta da Lega Nord, Ncd, Forza Italia e Lista Civica Maroni, tranne uno, votato all’unanimità che escludeva dagli aiuti i genitori che vengono a meno nei loro doveri verso i figli.

La maggioranza, all’inizio dibattito, ha respinto anche una pregiudiziale di costituzionalità presentata dal Movimento 5 Stelle che presentava i numerosi profili di incostituzionalità della proposta.

M5S ha presentato anche un ordine del giorno che chiedeva di “verificare che quanto contenuto nel presente PDL 49 non contenga elementi discriminatori e anticostituzionali, anche nel rispetto della parità di genere”, che non è stato ammesso alla discussione.

Macchi conclude: “Facendo passare questa legge zoppa Regione Lombardia ha perso un’altra occasione per fare una legge attuale che tenesse conto di come si sta evolvendo la società . La proposta iniziale è stata stravolta e verificheremo con i nostri legali gli elementi incostituzionali: tutela solo i coniugi e dimentica coloro che scelgono la convivenza e si separano che hanno gli stessi problemi degli ex coniugi, in barba agli articoli 2, 3 e 30 della nostra Costituzione”.

 

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