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Spandimento fanghi: i problemi rimangono tutti

Questa mattina in Commissione Ambiente al Pirellone c’è stato un incontro con gli assessori all’Ambiente e all’Agricoltura Claudia Terzi e Gianni Fava. Il tema era lo spandimento di fanghi da depurazione civile e industriale sui suoli agricoli. L’audizione non ha risolto questioni che rimangono aperte e problematiche come i forti odori legati agli spandimenti, i rischi di contaminazione dei suoli, del sottosuolo e delle falde acquifere (peraltro già inquinate) oppure come la grande quantità di fanghi importati da fuori regione (400 mila tonnellate all’anno di cui 15 mila in provincia di Mantova). Su questo punto l’assessore Fava ha dichiarato che può essere aperto un ragionamento sulla qualità dei fanghi importati e ciò sarebbe veramente il minimo dato che la provenienza di questi fanghi alle volte è da luoghi con forti contaminazioni (si pensi per esempio al Veneto e alle contaminazioni da PFAS). Interessante il dato esposto riguardo l’apporto di azoto di cui hanno bisogno i nostri campi: 180 mila ton equivalenti anno di cui solo 3 mila ton derivano dai fanghi quindi l’apporto di nutrienti al nostro terreno è parecchio limitato. Unica nota positiva dell’incontro è stata l’apertura e la disponibilità da parte degli assessori ad affiancare i comuni e le provincie nella formazione degli agenti di polizia locale, che dovranno mettere in atto i  controlli su chi spande applicando le delibere regionali ed anche i regolamenti comunali vigenti o in corso di redazione, come sta avvenendo in molti comuni della provincia di Mantova. Avere il supporto della regione per rendere più capillari ed efficaci i controlli di competenza delle provincie e degli enti locali sicuramente sarà di aiuto. Ora si passi dalle intenzioni ai fatti.

Andrea Fiasconaro – Consigliere regional del M5S Lombardia.

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