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Nuova Logistica a Bascapé (Pv): M5S chiede il rigetto definitivo.

Il 28 novembre 2016 Regione Lombardia ha trasmesso un preavviso di diniego alla società proponente il progetto di una nuova logistica in Bascapè (PV). Tale atto istituzionale segna una forte battuta di arresto nell’iter del progetto, un primo passo che potrebbe portare al rigetto definitivo del progetto stesso.

La Consigliera regionale M5S Iolanda Nanni, che già a luglio 2015 depositò una prima interrogazione per sollevare le criticità del progetto dichiara: “Prendiamo atto con soddisfazione che Regione Lombardia si sia espressa negativamente, accogliendo gran parte delle osservazioni critiche al progetto che avevo posto con l’interrogazione di luglio 2015. In particolare, quella relativa al fatto che l’area sulla quale dovrebbe sorgere un’ennesima nuova logistica, è prevalentemente agricola e va, come tale, preservata. E’ evidente che un insediamento simile non solo snaturerebbe in maniera irreversibile una porzione consistente di terreni agricoli, ma comporterebbe un sostanziale aumento del traffico su gomma per il deflusso del quale le soluzioni proposte dalla SIB, cioè l’itinerario alternativo degli autocarri sulla SP 165, non sono di fatto percorribili. Infatti, la stessa Città Metropolitana ha asserito che, ad oggi, nei propri documenti di pianificazione non è contemplato l’ampliamento o il potenziamento della Strada Provinciale SP 165. Pertanto, i relativi costi dell’intervento non trovano alcuna capienza nei bilanci dell’ente per i prossimi anni.”

“Per questo – continua Nanni – ho presentato una nuova interrogazione per chiedere alla Regione di mettere una pietra tombale su questo progetto, rigettandolo definitivamente. Una logistica che non farebbe altro che generare code di lunghezza crescente, bassissime velocità di deflusso e frequenti arresti degli autoveicoli, in un processo continuo di stop-and-go tipico della marcia in colonna in condizioni di instabilità e con tutte le conseguenti emissioni di polveri sottili e agenti inquinanti che peggiorerebbero la qualità dell’aria con ricadute sulla salute umana. A peggiorare il quadro, ricordo che in un raggio di un chilometro, sorgono già diversi impianti impattanti fra cui una cava per l’estrazione di ghiaia, un impianto di trattamento fanghi, tre allevamenti intensivi, tre impianti a biogas, l’impianto ad alto potenziale inquinante Bitolea ed è in fase di insediamento il trita-inerti più grande d’Italia. Come se non bastasse, ci sono anche altre tre logistiche sull’area!”

“Questo continuo proliferare di logistiche in territorio pavese va fermato: è un modello obsoleto di gestione del traffico merci, che andrebbe invece maggiormente indirizzato sulla rete di trasporto su ferro e su modelli di sviluppo più sostenibili e meno impattanti. Dovrebbe esserci più sensibilità anche da parte delle amministrazioni comunali locali che non dovrebbero sottovalutare tutte le negative implicazioni sugli standard di qualità di vita dei cittadini residenti”

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