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Diossine e metalli pesanti, ci vogliono i monitoraggi al suolo. Proposta di risoluzione del M5S

Il M5S ha convinto la Lega sui monitoraggi al suolo dei contaminati organici e inorganici. I consiglieri leghisti Roberto Mura e Riccardo Pase, durante il Consiglio di martedì 15 gennaio 2019, hanno parlato dell’importanza dei monitoraggi delle ricadute al suolo dei composti contaminanti.

Il Consigliere M5S Roberto Cenci si è già espresso molte volte sull’argomento, sia in aula, sia in Commissione ambiente chiedendo un’intervento regionale.

Nel mese di luglio 2018 ha inoltre presentato una proposta di risoluzione che impegna la Giunta regionale ad elaborare un protocollo da attivarsi in caso di incidenti e incendi presso impianti IPPC, impianti soggetti a normativa RIR, impianti di trattamento rifiuti, impianti industriali e di roghi di rifiuti, finalizzato al monitoraggio al suolo degli inquinanti organici persistenti, quali ad esempio diossine e metalli pesanti, utilizzando come bioindicatori i muschi.

Cenci chiede inoltre che ARPA e ATS intervengano tempestivamente per effettuare questi monitoraggi. Il consigliere M5S spiega: “Già da molti anni sottolineo l’importanza dei monitoraggi delle ricadute al suolo di contaminanti inorganici e composti organici a seguito di incidenti presso gli impianti industriali e di trattamento rifiuti e comunque l’importanza di un costante monitoraggio dei suoli della nostra Regione.

Io stesso ho ideato, presso il Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea  di Ispra, un progetto di monitoraggio della qualità dei suoli di Lombardia, il Progetto Soil. Nel 2008 ho anche stilato le linee guida per l’utilizzo dei muschi in abbinamento ai suoli (Guidelines for the use of native mosses, transplanted mosses and soils in assessing organic and inorganic contaminant fallout). È necessario attuare queste attività di monitoraggio e nella proposta di risoluzione che ho presentato nel mese di luglio 2018, che verrà con tutta probabilità discussa a febbraio 2019, chiedo a Regione Lombardia di impegnarsi a tal proposito e di attivarsi in modo che il rispetto del protocollo di monitoraggio, specie dopo incidenti e incendi, sia assicurato e coordinato dalla prefettura territorialmente competente”.

In Lombardia ci sono circa 3000 impianti di trattamento rifiuti e sono tutti siti potenzialmente pericolosi dal punto di vista della dispersione di contaminanti. Nel corso del 2017 tutta la Lombardia è stata pesantemente interessata da incendi presso aziende che si occupano di rifiuti, l’ultimo dei quali avvenuto proprio alla periferia settentrionale della città di Milano. L’attuale metodologia di monitoraggio dell’aria si è rivelata insufficiente e lacunosa; i monitoraggi al suolo sono necessari al fine di dare una completa ed esaustiva visione del danno ambientale procurato in caso di incidenti o incendi presso stabilimenti che trattano materiali potenzialmente pericolosi dal punto di vista ambientale e della salute dei cittadini. Auspichiamo, inoltre, che Regione Lombardia metta in atto tutto quanto necessario, al fine di realizzare un monitoraggio dei suoli ante operam, in modo da conoscere la situazione preincidente, che servirebbe a comprendere in modo preciso il danno ambientale causato dagli incidenti stessi.

Il suolo è una risorsa preziosa, specialmente in Lombardia dove il suo consumo ha raggiunto quote altissime, e forse la più delicata di tutte; per questo dobbiamo impegnarci al massimo per tutelarlo e proteggerlo

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