Rabbia e foga vergognosa quella dimostrata ieri dalla Lega in Aula contro i consiglieri dell’opposizione durante la discussione della mozione, strumentale, sulla Triptorelina.
Questa Lega non è degna degli scranni che occupa, non rispetta l’etica della politica e tantomeno i cittadini lombardi che rappresenta.
Nel merito, questo farmaco non viene somministrato in Lombardia dove, invece, si usano altri protocolli e si cita, invece, l’ospedale Careggi di Firenze che nulla ha a che vedere con la sanità lombarda.
Anche ieri abbiamo avuto la dimostrazione della cifra di questa maggioranza che se la prende con i più fragili che siano questi percettori di reddito di cittadinanza piuttosto che disabili, pensionati e comunità Lgbtq+.
La maggioranza farebbe meglio a occuparsi dei reali problemi dei cittadini lombardi, invece, di portare in aula una mozione dove non c’è nessun approfondimento scientifico su questo tema, importante per le persone transgender di cui dovrebbe occuparsi la comunità scientifica e non certo il consiglio regionale. 12 società scientifiche, da quella dei pediatri a quella degli psicologi ed endocrinologi solo per citarne qualcuna, afferma che il farmaco in questione è un bloccante transitorio e reversibile della pubertà, è un farmaco salva-vita nei giovanissimi transgender, prescritto solo dopo attenta valutazione multiprofessionale, il cui scopo non è né castrare chimicamente e definitivamente, né modificare orientamento e identità sessuale, ma dare tempo ai giovani sofferenti e alle famiglie di fare scelte ponderate e mature, impedendo stigma sociale, autolesionismi e suicidi.
Il tema se l’interesse fosse stato serio da parte della Lega, doveva essere portato all’attenzione della Commissione Sanità con l’audizione degli esperti del settore.

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