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#RedditoDiCittadinanza in Lombardia: dal programma del M5S ai fatti

Se porti nelle istituzioni i veri problemi delle persone, nessun partito potrà più voltare lo sguardo dall’altra parte.  Questo è quello che ha fatto il MoVimento 5 Stelle con il Reddito di Cittadinanza in Lombardia che è entrato nell’agenda politica dell’amministrazione regionale, tant’è che Maroni oggi verrà in Consiglio Regionale per un primo confronto con l’aula.

Meglio tardi che mai, perché la nostra proposta di legge è stata depositata ufficialmente in commissione oltre un anno fa.  Intanto, mentre i partiti litigano su come chiamarlo e su come prendersi il merito (come se la gente non sapesse a chi appartiene questa battaglia) noi abbiamo approfondito e delineato, insieme ai portavoce M5S a Bruxelles, i fondi europei che permetterebbero di finanziare l’intervento.

Il Reddito di Cittadinanza, non sarà una misura assistenzialista ma un mix di politiche attive del lavoro e sostegno al reddito volte a favorire l’inclusione sociale,  destinato a tutte quelle persone che vivono sotto la soglia di povertà. Uno strumento strutturato che integra l’utilizzo di diversi fondi sociali europei e regionali  per perseguire quattro obiettivi essenziali del Fondo Sociale Europeo: il sostegno al reddito e all’affitto, la formazione e gli LSU (Lavori socialmente utili), l’inclusione sociale e la lotta alla povertà.

Il sostegno viene strutturato e modulato in base alle caratteristiche del beneficiario, attingendo da un determinato fondo di riferimento. In questo modo la pensione di un anziano, a cui non serve fare formazione, verrebbe integrata con i fondi regionali prevedendo sconti per i superticket sanitari; i fondi europei verrebbero trasferiti ai giovani ed i disoccupati per le attività di formazione e per i lavori socialmente utili, producendo effetti “terapeutici” anche sull’economia reale e aumentando la domanda interna.

Quale sarebbe l’effetto di questa manovra? Una comunità senza esclusi che sopravvive e lavora.

Per questo a noi non interessa se Maroni lo vuole chiamare “reddito di inclusione sociale”, “dote unica persona” o “reddito di emergenza”, l’importante è che si dia al più presto una risposta alle richieste di aiuto dei cittadini lombardi in difficoltà.

Il MoVimento 5 Stelle è entrato nelle istituzioni con lo scopo di non lasciare nessuno indietro, e per raggiungere questo obiettivo è pronto a discutere sin da ora con tutte le forze in regione, perché come abbiamo sempre detto, le buone proposte non hanno colore politico.

I portavoce del M5S Lombardia

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