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Formigoni ha ancora diritto alla scorta? Quanto ci costa?

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Roberto Formigoni Foto Goldmund100 Wikicommons

Movimento 5 Stelle ha depositato sia in Senato che in Regione Lombardia una interrogazione per chiedere informazioni sulla scorta a servizio dell’ex presidente Roberto Formigoni.

Stando infatti a fonti di stampa il Governatore risulterebbe ancora sotto scorta, “una Subaru dei carabinieri”.

M5S Lombardia chiede al Ministero dell’Interno e alla Regione Lombardia “se è vero che Roberto Formigoni è sottoposto ad un dispositivo di tutela personale ed eventualmente sulla base di quali elementi si è valutato il mantenimento della scorta” e “se il costo annuo del dispositivo di tutela personale di Roberto Formigoni incide sul bilancio regionale e se si, in quale misura”.

Movimento 5 Stelle chiede anche alle istituzioni, “qualora fossero superate le valutazioni sul rischio che corre l’onorevole” se non intendano”  procedere nella rimodulazione o alla revoca del dispositivo di tutela personale dell’ex presidente della Regione Lombardia”.

Ci risulta che Formigoni circoli sotto scorta dei carabinieri almeno dal 2000. Una agenzia stampa diceva che la scorta era dovuta “all’accresciuta visibilità istituzionale del governatore della Lombardia” mentre i suoi collaboratori dichiaravano che il presidente non  aveva “ricevuto alcuna minaccia e il provvedimento si riferisce unicamente ad un problema di indennità istituzionale”.

Ovviamente ci sta molto a cuore la sua incolumità personale ma ci pare corretto, nell’ottica di una piena trasparenza, conoscere i rischio reale che corre il politico stante la sua minore visibilità istituzionale e il costo per la sua tutela che grava sulla collettività.

L’interrogazione mira in sostanza a sollecitare una verifica da parte del ministro Angelino Alfano per valutare se ad oggi, che Formigoni ricopre l’incarico di Presidente della Commissione  Agricoltura del Senato, sussistano ancora i presupposti per tale assegnazione e nel caso procedere  ad una revoca  o alla rimodulazione del dispositivo di tutela.

Oltretutto alcuni Consiglieri Regionali 5 Stelle, insieme ai Senatori firmatari del documento, si chiedono, e a ragione, in quale misura l’apparato di tutela incida attualmente sia sul bilancio regionale sia sul bilancio dello Stato.

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