Lo scrive Il Giorno in un’inchiesta che conferma, nero su bianco, quello che denunciamo da anni in Regione Lombardia.
Dall’articolo emerge che:
• il debito di Aler Milano verso i fornitori arriva a 9,6 milioni di euro, tra decreti ingiuntivi e piani di rientro;
• ad ottobre 2025 le casse segnavano un passivo di oltre 25 milioni di euro, che supera i 26 milioni se si includono i pagamenti urgenti già concordati;
• le uscite per «pagamenti inderogabili» superano i 52 milioni di euro, a fronte di entrate previste per l’ultimo trimestre pari a 36,2 milioni;
• la Regione ha dovuto prelevare 2,5 milioni dal fondo per spese impreviste per garantire la continuità aziendale, chiedendo ad Aler un piano di sostenibilità entro febbraio 2026;
• Aler riesce a pagare sostanzialmente solo stipendi e grandi fornitori (come CAP e MM), mentre accumula ritardi nei pagamenti alle imprese che fanno manutenzione e perfino sui servizi essenziali, come il riscaldamento degli alloggi;
• la crisi di liquidità espone l’azienda al rischio di nuovi decreti ingiuntivi e di un blocco dell’operatività;
• perfino gli alloggi sfitti pesano sui conti: generano costi e tasse (Imu compresa) senza garantire il diritto alla casa a nessuno.
Tutto questo riguarda un ente pubblico, controllato dalla Regione Lombardia, che dovrebbe tutelare il diritto all’abitare.
È necessario che Fontana capisca che l’attuale modello è fallito e si lavori ad una riforma del sistema, ad esempio partendo dalla nostra proposta di legge #azzerALER, depositata negli anni passati. Basta a questo carrozzone che non dà risposte a chi aspetta una casa da anni e chi ci é dentro tra disagi e disservizi.
