In Regione Lombardia siamo passati dal “se non paghi non ti curi” al “se non paghi, rischi di morire”. È quello che è successo al San Raffaele: personale qualificato dirottato verso i reparti solventi, mentre gli altri affidati a operatori non adeguati. Questo è il risultato di anni in cui si è svilita la professione infermieristica e si è lasciato che il privato privilegiasse il profitto sulla vita dei pazienti.
Dall’assessore Bertolaso oggi in Aula solo uno spot a favore del San Raffaele: nessuna parola sulla diffida di ATS, nessuna parola su possibili sanzioni o revoca dell’accreditamento. Un intervento più adatto a chi aspira a un posto nel CdA del Gruppo San Donato che a un assessore al Welfare.
Le sue parole assolutorie sono la conseguenza logica della complicità di questo centrodestra, che ha creato un sistema di accreditamento incapace di controllare davvero cosa accade dentro gli ospedali privati e che, con le sue scelte, ha fatto scappare gli infermieri dalla professione, costringendo la Regione a importarli dall’Uzbekistan.
Chi è causa del problema non può essere la soluzione.
Il MoVimento 5 Stelle Lombardia presenterà già in questa discussione di bilancio una proposta di revisione profonda degli accreditamenti al privato nella sanità lombarda.
Non possiamo aspettare la prossima tragedia per cambiare ciò che evidentemente non funziona.
