La nostra consigliera regionale Paola Pizzighini ha presentato un Ordine del Giorno al Bilancio di previsione 2026-2028 di Regione Lombardia per istituire un sistema di monitoraggio dei salari orari corrisposti ai lavoratori delle aziende aggiudicatarie di appalti regionali, comprese quelle in subappalto. Si tratta di un primo passo concreto per garantire trasparenza, rispetto dei contratti collettivi e condizioni di lavoro dignitose.
La sentenza della Corte Costituzionale che ha dato il via libera alla normativa della Regione Puglia sul salario minimo negli appalti pubblici è un segnale politico e giuridico molto chiaro: tutelare i lavoratori attraverso criteri sociali negli appalti non solo è possibile, ma è legittimo.
Da tempo sosteniamo che gli appalti pubblici non possano essere terreno di dumping salariale e competizione al ribasso sui diritti. La pronuncia della Corte Costituzionale rafforza questa impostazione e smentisce la narrazione secondo cui ogni intervento sul salario minimo sarebbe incostituzionale.
Se il Governo continua a voltarsi dall’altra parte, le Regioni possono e devono fare la loro parte. La Lombardia non resti indietro: usare la leva degli appalti pubblici per difendere il lavoro significa difendere la qualità dei servizi e la legalità.
