Ancora un rinvio: alla prova dei numeri, su di un tema come la fusione di due comuni, Bigarello e San Giorgio, in provincia di Mantova, la presunta maggioranza che regge la Regione Lombardia traballa e non riesce ad andare oltre ad un rinvio della decisione.
I cittadini vedono quindi allontanarsi la possibilità di votare per decidere direttamente, con un referendum, se fondere i due comuni.
Quello a cui abbiamo assistito è un rinvio che che viene a seguito della sospensione dei lavori dell’aula di oltre un ora. La Maggioranza è spaccata. E’ un rinvio che di fatto ritarda, ancora una volta, il processo democratico e il rinnovamento del Paese.
Quella che si è divisa oggi nell’aula consiliare è una casta politica incapace di guardare all’interesse pubblico e che impegna un Consiglio regionale, che potrebbe macinare politica, innovazione e futuro, su interessi meramente privati e questioni elettoralistiche. Verrebbe da dire il Consiglio regionale si è fermato a Bigarello e San Giorgio.
Maroni aveva promesso sburocratizzazione ci troviamo ancora di fronte alla solita burocrazia, ritardi e tempi che si allungano a scapito dei cittadini.
