“Come Movimento 5 Stelle abbiamo sempre contestato lo strumento dei fondi Nasko e Cresco in quanto riteniamo che vada rispettato il principio “nessuno deve restare indietro” e quindi devono essere aiutate tutte le donne in situazione di difficoltà, al di là dell’etnia e indipendentemente dalla volontà, o meno, di abortire”, dichiara la portavoce di M5S Lombardia Paola Macchi.
“Vorremmo poi che i fondi siano utilizzati per campagne efficaci sull’uso dei contraccettivi, preservativo e pillola. Oggi abbiamo presentato una mozione urgente per la promozione della conoscenza e diffusione del profilattico femminile, il femidom, pochissimo conosciuto in Italia. Nnostante fosse stata firmata da quasi tutti i partiti è stata esclusa dalla discussione del Consiglio. Questo è un esempio dell’ipocrisia di matrice ciellina imperante in Regione. Fin qui la Lombardia ha preferito finanziare a pioggia strutture private come i CAV, centri aiuto per la vita, piuttosto che investire in consultori pubblici e soprattutto in prevenzione. Vorremo un cambio di strategia e maggior coerenza fra intenzioni e fatti”, conclude Paola Macchi.
