“Stop alle mutilazioni genitali femminili, tutte le donne in consiglio regionale firmino la nostra mozione urgente”, è questa la richiesta che la consigliere regionale del M5S Lombardia Paola Macchi sottoporrà domani, martedì 7 marzo, all’attenzione del Consiglio regionale. Per Macchi, “l’infibulazione è una pratica barbara, è violenza bruta, in aperta violazione dei diritti fondamentali all’integrità della persona e alla salute di donne e bambine. In Lombardia i flussi migratori sono massicci ma non esistono né dati ufficiali né analisi. L’ultima stima, del 2010, attestava a circa 20 mila donne portatrici di mutilazione genitale (http://www.irer.it/Rapportifinali/codici-2009/2009b061-rapporto-finale). Non si conosco insomma i dati reali di quante bambine o donne in Lombardia subiscono questa azione che viene praticata clandestinamente e che ricorrono alle cure dei sanitari solo in caso di gravi complicazioni quali emorragie o di interventi di chirurgia ricostruttiva”. “La mozione che ci auguriamo possa essere discussa – continua Macchi – chiede di predisporre modelli di intervento innovativi e sperimentali finalizzati a favorire l’integrazione sociale di donne, adulte e minori, vittime o potenziali vittime di pratiche di mutilazioni genitali femminili, la realizzazione di corsi di formazione specifica per la facilitazione delle relazioni tra le istituzioni e la popolazione migrante di origine africana e a promuovere attività informative e di sensibilizzazione con la predisposizione di materiale cartaceo nella lingua di origine delle donne straniere. La festa della donna deve avere un profondo significato di solidarietà fra donne contro la violenza”.
