No del Movimento 5 Stelle Lombardia alla relazione finale dell’indagine conoscitiva sul “Metodo Stamina” approvata dalla Commissione sanità ed esposta oggi in Consiglio regionale lombardo.
Paola Macchi, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Lombardia dichiara: “Riteniamo che all’indagine sia mancata una parte essenziale. Si è rifiutato di venire a relazionare il dott. Luca Merlino, direttore vicario alla Sanità in Regione quando iniziò la vicenda, nonché uno dei primi pazienti infusi , che rilasciò nel maggio 2013 un’intervista, trasmessa dalle Iene a livello nazionale, in cui sosteneva l’efficacia avuta su di lui dalle infusioni ricevute, dichiarazioni mai smentite da nessun medico né dal suo diretto superiore dott. Lucchina o dall’allora assessore alla salute lombardo dott. Bresciani, anche loro invitati assenti alle audizioni. L’atteggiamento delle istituzioni riguardo il Metodo Stamina ha illuso una moltitudine di malati, che non avevano e non hanno alternative di cura, proponendolo come una terapia efficace. Ora si muovono molti consiglieri dicendo prima che non possiamo entrare nel merito in quanto non ne abbiamo le competenze, e dichiarando subito dopo che è provato che Stamina non è efficace, quando la seconda Commissione di esperti nominata dal Ministero deve ancora esprimersi a riguardo. E il dubbio sorge spontaneo, è una guerra fra Stamina e le case farmaceutiche? Il rispetto delle vite umane dove si colloca?”.
“Il nostro no è anche la volontà di portare la voce di cittadini comuni con malattie gravissime o con bimbi che non hanno speranza, che sono stati illusi di poter accedere alle stesse cure a cui hanno potuto aver accesso cittadini che evidentemente hanno il privilegio di poter scegliere come curarsi. Il Movimento 5 Stelle ha chiesto alla Regione di affiancare a queste persone un medico super partes che possa valutare le condizioni del paziente prima, durante e dopo le infusioni, se consentite da ordinanze o che li aiutino a orientarsi nel marasma delle cure internazionali ipotizzabili. Vogliamo, una buona volta,dare un sostegno concreto a questi malati?”, continua Macchi.
“Ormai gli Spedali di Brescia hanno speso quasi un milione di euro in spese legali , soldi che potevano essere spesi per prendersi davvero cura dei pazienti, se le nostre Istituzioni avessero agito con competenza, buon senso e coerenza.” conclude Macchi.
